mercoledì 29 dicembre 2010

Evviva la sincerità

I bambini sono noti per essere candidi e sinceri: proprio per questo dicono sempre quello che pensano. Ecco un bambino milanista commentare il passaggio di Leonardo, ex giocatore ed allenatore rossonero, sulla panchina degli odiati cugini interisti








... e bravo Gianni! 

venerdì 24 dicembre 2010

Natale al cesso

Anche quest'anno impazzano i cinepanettoni. Spero che Natale in Sudafrica possa essere la tomba mediatica di Belen Rodriguez, perché ultimamente è stata davvero dappertutto: ho visto più lei della mia famiglia. Se è vero che l'occhio vuole la sua parte (che poi, diciamocelo, non è neppure tutta questa bellezza - sarà per quello che le inquadrano più il culo che la faccia) , è anche vero che il troppo stroppia, e lei, per dirlo in modo Leopardiano, ha rotto i coglioni.

Chi non mi stanca mai, invece, è quel matto di Maccio Capatonda, con i suoi personaggi improbabili e i trailer originali, come questo natalizio, Natale al cesso, per l'appunto:







E con questo è tutto! Buone feste (e ingozzate) a todos!

sabato 4 dicembre 2010

Morte, clero e libertà

Ultimamente non ho tanto tempo libero, causa studium di varia natura (sia musicale, soprattutto musicale, che universitario) , e così il blog non è stato aggiornato più di tanto. Appena avrò un attimo recupererò gli arretrati. Nel frattempo incollo un intervento di un grande giurista, Bruno Tinti, che parla della morte del suo amico Mario Monicelli. Si intitola "Morte, clero e libertà" , reperibile anche su Toghe Rotte, linkato nella colonna a sinistra (blog preferiti) . Buona lettura.


Morte, clero e libertà

Un mio amico si è ucciso. Era stanco, aveva perso gioia e interesse. Sono stato molto triste. Non per la sua morte: era stata una sua scelta da rispettare. Ma per la mia vita: perché mi sarebbe mancata la sua intelligenza e la sua cultura. E soprattutto per la sua, di vita, per la tristezza e il vuoto che l’avevano portato a decidere di liberarsene. Non sono stato capace di stargli vicino, ho pensato. Comunque sono andato a salutarlo. Lui non credeva, come me. Un laico tollerante e silente, la vita poneva ben altri problemi. Ci arrabbiavamo un po’ per l’approccio confessionale alle miserie degli uomini; e molto di più per la loro strumentalizzazione. Ma non se ne discuteva: quando la si pensa nello stesso modo c’è poco da dire. E, per fortuna, noi avevamo così tante idee diverse.

Come ho detto sono andato al cimitero; alla sala delle cremazioni, così aveva deciso il mio amico. Niente cerimonia religiosa, il che mi sembrava logico visto il suo suicidio: conservavo una vaga memoria, forse errata, che ai suicidi non fosse consentito il riposo in terra consacrata; che, per un credente stanco e depresso, mi era sempre sembrato l’ultimo insulto. E poi avevo saputo da un amico che c’era un biglietto: niente cerimonie religiose, solo cremazione. All’ingresso del cimitero c’era tanta gente; il mio amico era una persona nota, molto stimato; e amato profondamente da molti, anche se aveva una personalità complessa. Proprio questo aveva attratto molti di noi.

E lì siamo stati intercettati. Un prete, che avevo già notato fermo all’ingresso, intento alla predica per un funerale precedente, ha fermato la macchina con la bara, ha fermato tutti noi che la seguivamo e ha iniziato una nuova predica. Preghiamo per lui, uomo di fede, buono, marito affettuoso, padre esemplare, Dio lo accoglierà, la vera vita, ci sarà sempre vicino, insomma tutto il repertorio. Sono rimasto perplesso, poi arrabbiato. Ho chiesto a un altro amico (che era in condizione di saperlo) “ma, non aveva lasciato un biglietto in cui aveva detto niente preghiere …”. “Questa non è preghiera, è liturgia della preghiera, mi ha risposto. Naturalmente non ho capito quale fosse la differenza e perché il mio amico, che non voleva cerimonie religiose, avrebbe dovuto dispiacersene di meno. Ma ho taciuto. C’era la sua famiglia e non volevo aggiungere dolore a dolore. Poi ho parlato con un altro amico e gli ho fatto la stessa domanda. Intelligente, saggio, furbo come è sempre stato, mi ha detto “Sai, adesso non gliene importa più nulla”.

E io sono rimasto a chiedermi se era giusto fare violenza ai morti; se era giusto non rispettarli; se era giusto lasciare una sentinella in servizio permanente all’ingresso dei cimiteri, per intercettare bare e fare propaganda; se era giusto approfittare di un momento di minorata difesa per sottoporre tutti a una liturgia (eh, si, su questo il primo amico aveva ragione) che il morto e molti suoi amici non condividevano e non desideravano. Mi sono chiesto soprattutto se questa prevaricazione fosse coerente con il messaggio di amore (ma non di rispetto) che quel sacerdote ossessivamente ripeteva davanti a tutte le bare che gli passavano davanti e che contenevano ciò che restava di un uomo e della sua libertà.

mercoledì 24 novembre 2010

La democrazia di Berlusconi

E' condensata in 4:29 minuti:







Applausi, invece, all'intervento di Corrado Guzzanti, ospite del programma Vieni Via Con Me, di Fabio Fazio e Roberto Saviano:



lunedì 8 novembre 2010

Un hard disk fa

A distanza di due anni dall'ultima morte tecnologica (manco a dirlo, un altro hard disk) , la sfiga è tornata a bussarmi alla porta, avendo evidentemente un conto in sospeso col sottoscritto. Un attimo prima navigavo beato e tranquillo sul web, con un curioso rumorino meccanico di sottofondo, un attimo dopo mi si pianta il Mac, con tanto di rotella colorata che prende a girare all'infinito. Ci sono già passato altre volte per non rendermi conto di cosa sia successo: bye bye al disco rigido e vecchi dati persi per sempre (a meno di spese da millemila euro per il "recupero professionale") . Sono seguiti smadonnamenti vari, nonché una (inutile) procedura di ripristino, nella vaga speranza che si fosse trattato di un problema meno serio. Che risate: di partire, manco po' cazz, come si dice a Napoli.

Ne ho approfittato per dirottare la mia sete informatica sul vecchio pc fisso, fingendo di dimenticarmi che ha qualche problema. Per la precisione, non si avvia. Essendo Windows stato creato per incasinare le persone, ha preso, da un giorno all'altro, senza uno straccio di motivo, a sbattermi in faccia il famoso blue screen of death. Vatti a fidare della tecnologia! E' incredibile quanto siamo schiavi delle macchine, di quanta fiducia riponiamo in loro e di quanto ci possano lasciare in merda, guastandosi da un giorno all'altro. Meditate gente, meditate!

Tra l'altro, il problema non l'ho ancora risolto: dovrebbe essere un difetto hardware (la scheda video) . Nel frattempo ho:
  1. Scaricato e installato decine di driver video, dai più nuovi ai più obsoleti
  2. Pulito il registro di sistema dopo ogni installazione fallita
  3. Aggiornato il BIOS
  4. Avviato/riavviato/avviato in modalità provvisoria un numero infinito di volte
  5. Aggiornato XP al Service Pack 3
  6. Aggiornato XP a Windows 7
  7. Reinstallato, conseguentemente, tutti i driver delle periferiche
Per adesso gli esperimenti continuano.

Un consiglio, per chi di voi non ci ha già pensato: fate sempre un backup di tutti i dati!!! Ho imparato a mie spese, dopo la rottura del primo hard disk. Stavolta mi sono salvato il culo. Ho perso comunque tanta roba, ma ricominciare da zero sarebbe stato un suicidio. A scrammentu, come si dice da queste parti.

martedì 26 ottobre 2010

Krasic cascatore non piace a nessuno

Confesso che, quando l'ho visto cadere, mi è sceso un po' il mito (abilmente pompato dai media) del campione sportivo senza macchia. Lui che in questo periodo sta letteralmente trascinando la Juve, elogiato da tutti come il nuovo Nedved, per via della somiglianza col pallone d'oro Ceco (i maligni dicono anche nei tuffi) , in fondo è umano come tutti gli altri. Perfino troppo, furbate comprese. E così succede che il centrocampista Serbo fa un bel tuffo in area di rigore del Bologna, ingannando arbitro e guardalinee, che, a dirla tutta, hanno dimostrato una certa inadeguatezza, per essere stati gabbati a quel modo. Krasic si sarebbe preso un bel cartellino giallo per simulazione e tanti saluti al penalty. Invece no, viene fischiato un rigore inesistente, e sul dischetto si presenta Iaquinta, uno che di solito li butta dentro. Sarà stata la giustizia divina, sarà stata l'emozione, sarà stato un mix tra la bravura del portiere Viviano e la scarsa mira dell'attaccante calabrese, fatto sta che il rigore viene parato. E meglio così: sarebbe stato deprimente vincere con un imbroglio, specie considerando il recente passato bianconero. In questo senso sono concorde con il dg Marotta: chissà quante polemiche ci sarebbero state, in caso di vittoria rubata.

Oggi il giudice sportivo Tosel ha squalificato Krasic per due giornate, grazie alla prova tv. Pena giusta, così come successe ad Adriano, Zalayeta ed altri: chi sbaglia deve pagare. Quello che mi ha un po' infastidito è stato l'atteggiamento dei dirigenti Juventini, pronti a prendere le parti del giocatore, sostenendo che il tuffo sia stato un gesto istintivo, non una simulazione vera e propria. Ovviamente, ognuno tira l'acqua al suo mulino, specie quando in ballo ci sono interessi milionari. Solo che a molti sfugge un fatto piuttosto semplice: perché Krasic, se è caduto senza l'intenzione di simulare, non è poi andato dall'arbitro a dirgli che non era rigore?
Pessimi anche i commenti a caldo di Maurizio Pistocchi, che, nell'intento di fare una battuta, scade in un infelice gioco di parole.

Io voglio credere che si sia trattato solo di un episodio, brutto, ma pur sempre un episodio. Se tutto l'entourage bianconero si è affrettato a dire che Krasic è un giocatore onesto e leale, non resta che dargli l'occasione di dimostrarlo, scontata la squalifica. Perché, diciamocelo, Krasic cascatore non piace a nessuno. Nemmeno a lui.

sabato 23 ottobre 2010

Il nuovo MacBook Air è un concentrato di tecnologia

E' spesso solo 1,7 cm, e arriva fino a 3 mm.
In altri contesti, quest'affermazione sarebbe quantomeno preoccupante, tanto da ridurci a zimbelli della situazione. Ma, se a pronunciarla è Steve Jobs, e se l'oggetto di tanta piccolezza è il neonato MacBook Air, tutto assume una valenza differente. Quella di pregio, per l'esattezza.
Gli ingegneri della Apple, forti dell'esperienza iPad (almeno è servito a qualcosa) e iPhone, hanno progettato il nuovo MacBook con la memoria flash, ottimizzando lo spazio, in modo da incrementare le prestazioni della batteria. Infatti, come riporta il sito della Apple, "il nuovo MacBook Air è 100% flash, ma in un modo completamente diverso. Di solito i chip di memoria flash sono racchiusi in un alloggiamento grande quanto un disco rigido tradizionale, ma lo occupano solo in minima parte. Eliminando l’alloggiamento e usando solo i componenti essenziali (cioè i chip), l’ingombro si riduce del 90%. Così c’è posto per altre cose importanti, come una batteria più grande. Il risultato è un portatile dal peso irrisorio che funziona per ore con una singola carica. "

Intanto, su iFixit, non hanno perso tempo: sono già presenti le immagini del modello da 11,6 pollici smontato. Da segnalare l'introduzione del guscio unibody in alluminio, che riduce lo spessore e garantisce una maggiore robustezza.

Per le specifiche complete c'è il sito della Apple. Qua sotto, invece, un video con l'unboxing del nuovo gioiellino.


domenica 17 ottobre 2010

Lezioni di giapponese

Chi di noi non ama il giapponese? E chi di noi, dopo aver assistito a lezioni come quelle sotto, non incomincerà ad amarlo?














Chi l'ha detto che studiare è noioso?

sabato 2 ottobre 2010

Elio e le Storie Tese LIVE @ Cagliari (24 - 11 - 2010)

Lo scorso venerdì mi sono beccato gli Elii live! Siccome sono un innato pigrone, non ho voglia di scrivere un resoconto completo, per cui mi limiterò all'essenziale.

Sono in formissima! Geniali e umoristici, come insegna il maestro Frank Zappa. Per questa tournée aprono con Shine On You Crazy Diamond, che, nel ritornello, si trasforma in "Shaaaaaaoooo Cagliari!". Vestiti come i gruppi prog anni '70, hanno suonato prevalentemente pezzi recenti, molti dei quali da Studentessi (Plafone, Ignudi Fra I Nudisti, Tristezza, Heavy Samba, Gargaroz, Parco Sempione) , più l'ultimo singolo, Storia Di Un Bellimbusto. Dei vecchi classici hanno fatto Servi Della Gleba, John Holmes, Lo Stato A Lo Stato B, Rock & Roll, il discomedley (Discomusic, Born To Be Abramo) e l'immancabile Tapparella. In mezzo, alcuni pezzi di Cicciput (Pagàno, Fossi Figo) più varie ed eventuali.
Paola Folli in serata di grazia: su Plafone si è superata. Gli Elii grandi come al solito, piccola stecca per Faso che sbaglia una nota su Tapparella (per il resto è stato perfetto) . Il vero showman della serata, manco a dirlo, è stato Mangoni!! Tutti gli applausi se li è presi lui, che ha inscenato, fra i vari personaggi: la vittima del Rock and Roll (vestito da Freddie Mercury), il ballerino di lapdance, la brutta copia di Michael Jackson, lo sbucciacipolle triste, il bellimbusto, Zeus che lanciava i fulmini...

D'altronde, si sa, Mangoni è l'artista in più di questo gruppo strampalato. Onore agli Elii!

venerdì 24 settembre 2010

Vieni da Piccol

Gli spot Piccol sono una parodia di quelli della Lidl. Fanno piegare. Molto.



giovedì 16 settembre 2010

Ratzinger, quanto ci costi

Sua Santità Papa Ratzinger è in periodo di visite. Oggi in Inghilterra, dove ha parlato dello scandalo pedofilia che ha colpito la chiesa; il 3 ottobre a Palermo, per una trasferta nelle terre del sud Italia. Fattore comune ad entrambi gli eventi, le contestazioni sulle spese che generano gli spostamenti del Santo Padre. Per il viaggio nel Regno Unito, il governo inglese avrebbe speso fra i 10 e i 12 milioni di sterline: trattasi di "visita di Stato" fatta su invito della regina Elisabetta e del governo. Per la visita a Palermo, invece, si spenderanno due milioni e mezzo di euro. Ed è questo il problema: se lo Stato non pagherà (ed è quasi certo che non lo farà), saranno le istituzioni locali a doversi fare carico delle spese. E, in un periodo di crisi come questa, non è proprio una bella notizia.

Incollo la lettera dell'eurodeputato Sonia Alfano, pubblicata nel suo blog del fattoquotidiano.it:

Sua Santità,

mi spoglio delle vesti di parlamentare europeo e Le scrivo da donna di Fede cristiana, che crede nel Suo stesso Dio e cerca quotidianamente di trasformare in realtà quegli insegnamenti a cui anche mio padre, Beppe Alfano, credeva fino in fondo.

Le scrivo in merito alla Sua visita del 3 ottobre a Palermo. Sarà quella la prima volta in cui Lei varcherà lo Stretto da Pontefice e potrà scoprire le bellezze della nostra terra; una terra che ha vissuto durante la sua storia momenti di splendore e periodi atroci. Una regione che ha pagato un prezzo altissimo sull’altare della lotta per i diritti e per la dignità umana. Siciliano era Rosario Livatino, magistrato che giovanissimo consacrò la sua vita alla giustizia e alla Chiesa.

Leggo però da autorevoli fonti che questo viaggio, che la Sicilia ovviamente aspetta con ansia, costerà alle casse regionali circa 2,5 milioni di euro. Se ciò corrispondesse a verità rimarrei veramente senza parole. Sua Santità, il mio Cristo è caritatevole e povero e conosce bene la realtà Siciliana. La crisi economica ha devastato ancora di più questa regione afflitta da una disoccupazione giovanile che è la più alta d’Europa. Qualche giorno fa 4 mila precari della scuola esasperati hanno bloccato lo Stretto di Messina: chiedono solo dignità e rispetto della loro persona.

Come pensa possano sentirsi oggi i siciliani sapendo che una visita attesa da anni costerà alle loro tasche 5 miliardi delle vecchie lire? Ma perchè mai tutto questo denaro proprio in questo periodo?
E’ ovvio che Lei non può essere a conoscenza dell’organizzazione e dei dettagli di questo viaggio, ma Le chiedo uno sforzo che so costarle molto: si imponga e chieda di abbattere queste spese, faccia sì che il Suo viaggio in Sicilia costi il minimo indispensabile e lo faccia per tutti quelli che oggi vivono sotto la soglia di povertà, per tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno e per tutti coloro che ogni giorno pregano Dio per un futuro migliore. Solo così i fedeli siciliani potranno accogliere il pastore di Dio senza scambiarlo per lo sceicco d’Arabia.

L’arcivescovo di Palermo, Mons. Paolo Romeo, alle ovvie polemiche per questa follia, ha risposto: “Pensate a quanto si spende per le cene dei magistrati con scorta”. Ora anche la Chiesa attacca i magistrati che lottano per la giustizia tra le mille difficoltà di questa terra? Le sembra questa la Chiesa di Cristo?

Ora i nostri “politici che contano” sperano di far classificare il Suo viaggio come “Grande evento” così da spostare la spesa sulle casse statali. In questo modo a pagare saranno gli italiani tutti e non solo i siciliani. Stanno elemosinando perchè sanno che 2,5 milioni di euro noi, Sua Santità, non li abbiamo. Dovremmo toglierli dalla pubblica assistenza, dovremmo tagliare sulla scuola, sugli investimenti. Se la sentirebbe Lei di essere causa di ciò?

A questo punto solo lei può dire qualcosa per bloccare questa vergogna che sta facendo enormi danni alla Chiesa, in una regione che arranca disperata per la sopravvivenza e che vede 2,5 milioni di euro investiti, anzichè per il futuro dei suoi figli, per accogliere Sua Santità come una rock star. Noi, Santo Padre, stiamo con la Chiesa di San Francesco, e sarebbe bellissimo un segno in tal senso da parte Sua.

Con rispetto,
Sonia Alfano

mercoledì 15 settembre 2010

Valencia: infortunio shock

Grave infortunio per il giocatore del Manchester United, che era appena rientrato dopo un problema al ginocchio. Stagione finita (si parla di uno stop di otto mesi) e brutto colpo per tutti. Di seguito il video dell'incidente.




lunedì 13 settembre 2010

James Taylor Quartet live @ Sarroch (11 - 09 - 2010)


Dopo Brian Auger, è la volta di un altro grande hammondista, che bazzica spesso in terra sarda: alla terza data in due mesi (se non è record, poco ci manca), mister James Taylor, con il suo Quartet, che poi quartet non è (sul palco erano in sei) .

Avevo un conto in sospeso con il gruppo: li vidi nel 2008 a Cagliari, in occasione dell'European Jazz Expo (qua un video della performance) , ma, con mio grande rammarico, Taylor non suonò l'Hammond, a causa di un guasto. I tecnici tirarono fuori il Fender Rhodes e lui si "arrangiò" con quello. Il che è come dire che un'appassionato di mare va in vacanza alle Seychelles, ma, al loro posto, si ritrova il Monte Bianco: bello, ma non è la stessa cosa. Dunque, dovevo rimediare.
Anche questa volta, la pubblicità dell'evento è stata minima: niente locandine (nemmeno nella location del concerto!) , un trafiletto di tre righe sul giornale, una foto pubblicata a fondo pagina, stop. Un po' poco per uno tra i migliori gruppi acid jazz sulla scena. Questo fatto ha comportato un'affluenza davvero scarsa (circa 200 presenze) . Personalmente, è stato un pregio: niente ressa tra inizio e fine concerto, visibilità ottima (ero ad una quindicina di metri dal palco) , acustica perfetta e goduria al 100%.

La location, Villa Siotto, è suggestiva: circondata da un parco di circa undici ettari, la villa, costruita tra il 1907 e il 1912, è uno dei più importanti beni culturali del comune di Sarroch, che, negli ultimi anni, si è confermato come capitale della musica isolana, avendo ospitato gruppi del calibro di Deep Purple, Motorhead e Jethro Tull.

Seduto nell'ultima fila, osservo il gruppo prendere posizione. James Taylor pulisce i tasti dell'Hammond con un asciugamano azzurro: mette le mani sulla tastiera, fa come per provare il suono, invece parte un riff in 4/4. Basso, batteria e chitarra seguono e lo show inizia. Che intro! L'atmosfera si colora subito di tinte funk, qualcuno comincia ad alzarsi in piedi e ballare: a fine serata saranno tutti sotto il palco. L'Hammond fa da colonna portante per il sound della band: Taylor lo percuote, lo violenta, lo spreme come un limone, gli tira fuori suoni aspri, distorti, caldi, corposi, ne esplora tutte le varianti timbriche, lo spinge al massimo e poi, quando sembra aver raggiunto il climax, riprende con ancora più veemenza. Il rapporto di fisicità con lo strumento è notevole: è questa la vera differenza con i cloni digitali.

La serata si divide in due parti: la prima, dove vengono eseguiti pezzi interamente strumentali, e la seconda, con la presenza di un flautista e della cantante Yvonne Yanney. Taylor è il vero istrione, come da programma: comanda gli assoli, fa i cori, presenta i musicisti, scherza col pubblico, detta le coreografie. Al momento di eseguire uno dei loro pezzi più celebri, la rivisitazione del tema di Starsky & Hutch, si esprime così: "This movie is like shit, but the music is good" . Risate dei presenti. Tra i pezzi eseguiti, ho riconosciuto (rigorosamente in disordine): The Exorcism, Blow Up, Stepping Into My Life, JTQ Theme e Green Onions.

A fine serata sono riuscito a salire sul palco, così ne ho approfittato per scattare qualche foto. Ecco l'Hammond A100 e il leslie:





Sono riuscito anche a stringere la mano e complimentarmi con mr. Taylor, che al mio "great show" ha replicato con "great audience!" . Simpatico siparietto finale con James che perde il portafoglio, un ragazzo del pubblico glielo restituisce e lui gli regala un cd. Noblesse oblige.

giovedì 2 settembre 2010

Milan d'assalto

Si scrive Milan, si legge Berlusconi. A maggior ragione ora, dopo che gli animi di tifosi e giornalisti si sono infiammati alla notizia degli acquisti di Ibrahimovic prima e Robinho poi. Il Milan mette la quinta, Berlusconi mette mano al portafoglio, e, parafrasando Santoro, la stagione può cominciare. Una campagna acquisti politica, con la doppia funzione di riconquistare il tifoso milanista, quello affranto dalla cessione dell'incedibile Kakà e dai discorsi sul fair play finanziario, e far presa sulle masse, alla ricerca del consenso popolare, in vista di un futuro (ma non troppo) ritorno alle urne. Dopo le contestazioni dello scorso anno, il Berlusca completa il restyling del suo Milan: via Leonardo, troppo poco accondiscendente, dentro Allegri, un allenatore votato all'attacco, ma subordinato al Presidente. Seguono interviste celebrative.

Il trio là davanti fa paura, e, sulla carta, dovrebbe spazzolare tutte le difese. Ma a calcio si gioca in 11, e resto dubbioso sulla resa di alcuni trentenni come Zambrotta, Ambrosini, Gattuso, Seedorf, nonché sulle condizioni fisiche di Nesta. Vedremo cosa si inventerà Allegri per disegnare questo Milan d'assalto.

Infine, un saluto ad un grande giornalista come Roberto Beccantini, che ha chiuso il suo blog (o il suo ospedale, per dirla come lui) , per andare in pensione dopo anni di onorata carriera. Mi mancherai, Primario!

sabato 7 agosto 2010

Brian Auger

Signore e signori, giù il cappello per questo settantunenne! Uno dei miei hammondisti preferiti, energico e intenso come pochi. Nonostante non sia più un pischello (quand'era giovane si lanciava in suonate disumane) , non si può certo dire che abbia disimparato il modo di approcciarsi alla musica, o quello di trattare l'hammond come si deve.
Era da tempo che sognavo di poterlo vedere dal vivo: l'occasione mi si è presentata pochi giorni fa, per il Nora Jazz Festival. A dire il vero, se non fosse stato per un amico (grazie, Mauro!) che mi ha avvisato del concerto, probabilmente non lo sarei mai venuto a sapere. Pubblicità zero, sul giornale hanno trattato l'argomento in modo spiccio, con un articoletto di dieci righe o poco più, del tipo "stasera Brian Auger a Nora" : solita disinformazione. Sarà stato anche per quello che non c'era molta gente: anzi, per un colosso della musica come lui, ce n'era davvero poca. Personalmente, questo mi ha fatto più piacere, perché un evento del genere era da godere in silenzio e tranquillità, lontano dagli schiamazzi e dalla ressa. Così è stato: pace, tranquillità e una colata di jazz funk dritta sulle orecchie.

Brian è considerato il "padrino" dell'acid jazz, quel movimento sviluppato da gruppi come Jamiroquai, Incognito, James Taylor Quartet, Brand New Heavies e via dicendo. Su di lui hanno speso parole di elogio alcuni tra i più grandi musicisti del mondo: gente come Herbie Hancock, Jimmy Smith, Simon Bartholomew. Capisco il perché: oltre a possedere una tecnica eccezionale, che gli permette di spaziare fra jazz, funk, rock e blues con una facilità disarmante, mi ha dato l'idea di essere una persona umile e dotata di un forte senso dell'umorismo (ad un certo punto, ha cominciato a scherzare sulla sua età, retrodatandosi al periodo dei druidi e dei dischi in terracotta) . Insomma, un grande musicista e una grande persona. Il suo gruppo, gli Oblivion Express, è a conduzione familiare, con Karma (il figlio) alla batteria - e che batterista! - e Savannah Grace (figlia) alla voce. Hanno attaccato con Truth, seguita da Freedom Jazz Dance, e poi via a tutti gli altri classici, snocciolati uno ad uno: Indian Rope Man, Save Me, Bumpin' on Sunset, Whenever You're Ready, Season of The Witch, ecc.
E' stato come ascoltare un greatest hits dal vivo: gruppo in splendida forma (menzione anche per il bassista Nick Sample) . L'unica fuori luogo, fra quelle superstar, era Savannah, un po' troppo limitata per poter competere con gli altri. Ad ogni modo, ha il posto assicurato da papà Brian, quindi, chi la tocca?
A fine serata, dato l'esiguo pubblico, sono riuscito ad avvicinarmi a stringere la mano a tutta la famiglia Auger, tutto contento per il concerto e per la disponibilità di questi artisti, poco superstar e molto umani.

martedì 3 agosto 2010

La gente ha patate in testa...

Più passa il tempo, più mi stupisco di come il cervello della gente subisca una costante quanto inarrestabile involuzione. Non so quali siano le cause di questo regredire: il Grande Fratello, Velone, Amici di Maria, il tg5, la crisi economica, l'analfabetismo, le cadute dal seggiolone o altri traumi infantili. Fatto sta che certe persone hanno una soglia di comprensibilità dei discorsi che rasenta lo 0% , e così può anche capitare di ricevere una telefonata dove il nostro interlocutore (alias acquirente) si lamenta, e non poco, per la "sorpresa" di dover pagare la bellezza di 40 € in più rispetto a quanto (da lui) preventivato, per l'acquisto di un Hammond XB-1, che il sottoscritto gli ha venduto (ma, dato il prezzo, sarebbe meglio dire regalato) . Tutto perché quando parlo, gli altri chiudono le orecchie, o fanno finta di non ascoltare.

E' successo che ho venduto il mio vecchio clone Hammond, accordandomi con l'acquirente, un picciotto Palermitano, per un dato prezzo. Il picciotto, in realtà, ha svolto un ruolo marginale nella trattativa, che si è svolta quasi interamente con la sua mamma. L'accordo comprendeva che le spese di spedizione sarebbero state a carico dell'acquirente. Spese che ammontavano ad un totale di 50 €: 40 per l'imballaggio e la spedizione, 10 per il contrassegno. Questo è stato quello che ho detto. La signora, invece, ha capito che avrebbe dovuto spendere 10 € di spedizione. E basta. Sti cazzi, ci aggiungo io!!! Eppure ero stato chiarissimo, sia al telefono, sia via mail, sia nell'annuncio, dove specificavo ogni dettaglio della vendita. Nonostante tutto, sono riuscito ad essere "poco chiaro" e a non farmi capire fino in fondo, tanto da ricevere le lamentele di tutta la famiglia siciliana. Niente minacce mafiose, per fortuna...
Ora, dico io, come si può essere poco chiari, se l'acquirente dice di accollarsi le spese di spedizione, e io gli rispondo che le spese di spedizione ammontano a 40 € + 10 € di contrassegno? Cosa c'è di poco chiaro in questo? Forse serviva un disegnino? Allora si che tutto si sarebbe trasformato in un affare misterioso, dato che disegno da cani...

Ad ogni modo, la vendita è andata a buon fine, ma quanta fatica per sopportare certe "incomprensioni" ...

lunedì 19 luglio 2010

E tu chi sei?

L'altra mattina mi sono svegliato tutto sonnecchiante: mi stiracchio, mi decido ad alzarmi dal letto, vado verso la finestra, guardo in direzione del balcone e... ORRORE! Una specie di bestia satanica è piazzata proprio di fronte a me, sul balcone, immobile, che si gode l'ombra mattutina, al riparo dai raggi del sole. All'inizio ho pensato che si trattasse di un ramoscello, di un mucchio di polvere misto a qualcos'altro, di un'allucinazione mattutina dovuta al rincoglionimento... invece no. Era vera: tutta nera, lunga una decina di cm, con antenne molto grandi, simili a due baffi arricciati. Dovevo immortalarla, prima di autoconvincermi che me l'ero sognata.





All'improvviso comincia a muoversi, forse imbarazzata dal fatto che la stavo fissando. Con incedere lento, vaga da una mattonella all'altra, senza più fermarsi. Allora ho deciso di condurre un esperimento: verificare l'efficacia dell'insetticida per scarafaggi e formiche su nuove forme di vita. Seguono lunghi momenti di agonia, con tanto di capitombolo a testa in giù e zampe che si dimenano sempre più lentamente. Funziona.

Ho fatto una rapida ricerca sul nome di quella cosa, dovrebbe appartenere alla famiglia dei cerambyx, ma non ne sono sicuro al 100%. Se qualcuno ha informazioni più precise, dica pure. Giusto per sapere se ho estinto una specie...

domenica 4 luglio 2010

Coincidenze

Sarà una coincidenza, incontrare sempre la stessa persona nei luoghi più diversi e impensabili, fino a pensare che tutto non sia poi così casuale? E sarà una coincidenza quella di vedere periodicamente cancellati i propri propositi di dimenticarla? Non credo in nulla di metafisico, però, a volte, mi sento come se qualcuno stesse giocando, divertendosi, con la mia mente. Non una bella sensazione. Dovrei scrivere un libro su quest'argomento, lo potrei intitolare "Gli Scazzi Mentali" : magari andrebbe a ruba! In fondo, se la gente si beve le storie di Moccia...

sabato 26 giugno 2010

Surra de Bunda

La Surra de Bunda (che tradotto significa leccata di culo) è un ballo sudamericano molto particolare, che consiste nel farsi sbattere violentemente il culo in faccia dalla propria compagna di danza. Una trovata geniale, non c'è che dire. La parte che mi piace di meno è quando ti pestano le parti basse, a seguito di atterraggio (sempre e rigorosamente di culo) sull'addome.

Curioso, ma non so se lo proverei.








Mondiale che vai, Italia che trovi

E' finita. Ed è finita pure male, come pronosticavano i più. Tanto male l'odiata Francia, tanto peggio noi: il sogno mondiale (bis) svanisce, così come la possibilità di agguantare il record di Vittorio Pozzo, unico allenatore capace di vincere per due volte consecutive la coppa del mondo. Altri tempi, altro calcio. Questa disfatta lascia tutti con l'amaro in bocca, a chiedersi il perché e il percome, dopo soli quattro anni, siamo passati dall'essere i leoni di Berlino ai coglioni del Sudafrica. Lippi ha detto di assumersi tutte le responsabilità: è ovvio che sia così, il primo a salire sul banco degli imputati è lui. Troppi giocatori con la pancia piena, le gambe molli e la testa altrove: una gestione delle convocazioni a modello familiare, più che meritocratico (tanto per seguire il trend del nostro paese), tra chi è in precarie condizioni fisiche (Pirlo, Camoranesi, Iaquinta, Buffon), chi ha guadagnato i galloni per anzianità (in tutti i sensi) di servizio (Cannavaro, Gattuso, Zambrotta) , chi ha trovato la nazionale e non la meritava (Pepe, Gilardino) e chi ha giocato poco e poteva essere più utile alla causa (Quagliarella, Maggio) . Non sono tra quelli che pensano che con le convocazioni di Cassano e Balotelli si sarebbe fatto meglio. Cassano, in particolare, c'era anche agli scorsi europei e non mi sembra che ci abbia fatto vincere alcunché. Balotelli poi, dopo aver passato tutto l'anno a litigare con Mourinho, ci mancava solo che bissasse in nazionale con Lippi & co. E' mancata la motivazione, lo spirito di sacrificio e la fame di successi. L'unico moto di orgoglio lo si è avuto a 10 minuti dalla fine dell'ultima partita, quando l'Italia si è spinta in avanti come avrebbe dovuto fare dall'inizio, senza parlare poi delle prestazioni modeste contro Nuova Zelanda e Paraguay.
Ora toccherà a Prandelli ripartire dalle macerie di quest'Italia, per tentare di ricostruire un gruppo vincente. Good luck, Cesare.

mercoledì 23 giugno 2010

Online ilfattoquotidiano.it

E' online, da ieri, la versione beta de ilfattoquotidiano.it , il giornale diretto da Antonio Padellaro, che conta tra le sue fila giornalisti del calibro di Marco Travaglio e Peter Gomez. In tempi di magra come questi, dove l'informazione libera scarseggia e dove la politica (bipartisan) si adopera per imbavagliare i media, questa non può che essere, a maggior ragione, un'ottima notizia. Il sito è stato letteralmente invaso dalle visite, superando le più rosee previsioni e costringendo gli addetti ai lavori a fare gli straordinari. Incollo le parole di Peter Gomez a riguardo:
" Il nuovo sito ilfattoquotidiano.it  è sì scivolato in mare con le prime luci all'alba, ma è stato subito preso d'assalto. Non dai pirati, ma dai navigatori. Com'era successo il 23 settembre quando le 90.000 copie del primo numero de Il Fatto Quotidiano (troppo poche) erano scomparse nel giro di un'ora dalle edicole e i lettori ci telefonavano disperati, ieri tra le sei mezza e le 9 oltre 450.000 utenti unici hanno tentato di farci visita. E la ressa, per dirla in maniera ben poco tecnica, ha finito per mandarci in tilt. Colpa nostra che come al solito ci siamo sottostimati. Credevamo che un risultato del genere fosse possibile ottenerlo nell'arco delle 24 ore. Non in un'ora e mezza.

Scusateci. Siamo un giornale ancora artigianale. Pieno d'idee, di buona volontà (la redazione ha lavorato sino alle 4 e mezza del mattino e si è ripresentata in ufficio alle 7), ma che decisamente pecca di modestia. È arrivato il momento di capire davvero che noi esistiamo soprattutto grazie alla Rete. Se 40 mila persone - molte delle quali utenti abituali di Voglioscendere, il vecchio e ormai quasi glorioso blog aperto da Marco Travaglio, Pino Corrias e dal sottoscritto tre anni fa - non avessero sottoscritto, a scatola chiusa, l'abbonamento online al Fatto, oggi probabilmente   non saremmo qui. Quegli abbonamenti sono infatti stati il volano che ci ha permesso (dal punto di vista economico) di andare a giocare in edicola la nostra partita con i più grandi. Vincendola, grazie alla direzione di Antonio Padellaro, sempre più spesso. Quindi se la Rete ci ha dato fiducia, noi dobbiamo fare qualcosa per meritarcela: non solo dal punto di vista dei contenuti. Ma anche da quello tecnico.
Così ieri, mentre per tutta la giornata il sito si vedeva e non si vedeva o girava lentissimo, ci siamo dati da fare. Abbiamo rimesso nei cassetti i nostri scoop. Abbiamo quintuplicato i server e abbiamo cominciato a ridisegnare parte dell'architettura informatica dell'homepage (o almeno così ci hanno spiegato i tecnici). Un lavoro complicato destinato a durare sino a questa mattina.

I ragazzi della "mezza sporca dozzina del Web" si rivedranno in redazione oggi alle 7 per cominciare a riempire di nuovo ilfattoquotidiano.it  di articoli e contenuti multimediali, pronti a riprovare ad andare online verso le 14. Il parto insomma è difficile, ma la mamma e il neonato sono forti e, prima o poi, ce la faranno. E questa non è la sola buona notizia. L'altra sono il numero altissimo di persone che ci stanno aspettando e i giudizi – tutti positivi a leggere dai commenti postati – sulla versione Beta del sito. Anche per questo noi non siamo troppo delusi. Siamo abituati, da sempre, a marciare in salita. E poi ieri eravamo talmente in tanti che la storia di questo inizio, da vecchi, la racconteremo. Potete starne certi. Non è una promessa. È un fatto. "

martedì 22 giugno 2010

Bassoforte

Fino a ieri, per me, Diego Stocco era un illustre sconosciuto. D'ora in avanti diventerà uno dei miei miti: assolutamente geniale! Ho letto il suo curriculum e sono impallidito; ho visto i suoi video e a momenti saltavo dalla sedia; ho ascoltato i suoi audio samples e, a momenti, facevo la ola da solo. Ma basta ciance, bisogna vederlo all'opera!


Bassoforte:












Music From A Bonsai:









Forte, eh? Questo è il suo sito: www.diegostocco.com

sabato 19 giugno 2010

Chatroulette piena di banane

Chatroulette è un sito che, negli ultimi mesi, ha avuto un notevole boom di popolarità. In sostanza, si tratta di una videochat, dove il nostro partner viene selezionato a caso (da qui il richiamo al gioco aleatorio della roulette) tra le migliaia di utenti connessi da tutto il mondo. Se non ci piace lo possiamo cambiare con l'apposito tasto "next" e lo stesso faranno gli altri con noi. Si può videochattare con una sola persona per volta (logicamente) e bisogna prepararsi psicologicamente prima di iniziare, perché è pieno di banane. O, per dirla in altri termini, di gente con il coso in mano.
Incuriosito da quello che sembra essere il fenomeno del momento (no, non la gente con il coso in mano) , mi connetto, abilito la webcam e clicco su "play" . La prima persona che mi compare è un tipo con un anello nell'asta che si sta facendo una sega. Bene, anzi male. Clicco su "report" (tasto di cui non ho capito l'utilità) e vado oltre. Un paio di sfigati orientali, next. Un sedicente rapper ciccione che ascolta musica a palla, next. Un tipo che suona il basso: mi fermo due minuti ad ascoltare, ma non si sente nulla. Ci scambio due parole, poi riprende a suonare (gli costa fermarsi a rispondere) e... next.  Altra gente segaiola, report. Spam per siti concorrenti ("it's like chatroulette, but with more girls") , report. A questo punto mi compaiono una sequenza di 7 - 8 pipparoli, tutti (inutilmente) "reportati" .
Primo soggetto interessante: una ragazza tedesca, davvero carina, con cui parlo per una ventina di minuti. Poi ci salutiamo, next. Un altro tipo con il coso in mano, report. Due ragazzini di circa 10 anni (poveri loro, o magari gli piace, chi lo sa) , next. Una coppia di cinquantenni (squallidi) che fa sesso, report.  Secondo soggetto interessante: una ragazza brasiliana, con cui parliamo di calcio: un raro esempio di ragazza appassionata di pallone. Anche con lei, una ventina di minuti e poi ci salutiamo, next. Una tipa che non vede l'ora di farmi vedere come ciuccia la banana (una banana vera, insomma, di quelle che crescono sugli alberi) . Mi puzza di fake, infatti, dopo qualche fotogramma sconnesso, all'immagine della ragazza si sostituisce quella di un mostro lardoso, fatto con Photoshop (e se così non fosse, povero lui) , nudo e seduto su una seggiolina. Report. Segue un gruppo di francesi, che viene puntualmente preso per il culo per le sfighe che accompagnano la loro nazionale di calcio. Report (si meritano di tutto, galletti stronzetti) . Solito intermezzo di segaioli, report. Due tipe russe ubriache che cantano davanti alla webcam. Simpatiche, ma comincio a stancarmi del loro inglese de cani, next. Per finire, un'altra carrellata di banane, ennesimo (ed inutile) report.

In conclusione, ho visto cose inutili (segaioli et similia, spam, gente rompicazzo) per un buon 70% . Che sia questo il successo del sito?

lunedì 24 maggio 2010

For those about to rock... we salute you!

Sono sopravvissuto! Non tanto al concerto, quanto alle 8 ore di treno in due giorni. E all'opening delle Vibrazioni. Si, quelli che si ispirano ai Led Zeppelin e cantano canzoni mielose per vendere di più. Quelli hanno aperto il concerto degli AC/DC! Inutile sottolineare che hanno ricevuto una pioggia di "vaffa" , con tanto di striscione ("fate cagare") e serie ininterrotta di fischi. Poi, per imbonire il pubblico, hanno chiamato Pino Scotto a cantare un pezzo, un tributo a Ronnie James Dio. Ti aspetti, che ne so, Rainbow In The Dark, Holy Diver, invece fanno Rock And Roll dei Led Zeppelin. Per inciso, cantata di merda. Tristezza. Il buon Ronnie si sarà rivoltato nella tomba. A suggello di quella mezzora epica, ecco una testimonianza video:






No comment. Buona invece la prova del gruppo di Solieri, uno dei chitarristi di Vasco. Finiti gli antipasti, arriva il piatto forte! Angus & soci iniziano con la proiezione sui maxischermi del filmato/intro di questa tournee, che li vede protagonisti di una folle corsa su treno (il Rock'n'Roll Train) , con tanto di deragliamento: inizia il pogo selvaggio degli oltre 50.000 presenti. La scenografia è impressionante, così come gli effetti speciali e le luci. Gli AC/DC assomigliano ad un motore diesel: partono piano, prima di entrare a regime. Durante i primi pezzi sono un po' mosci (per quanto possa essere moscio un gruppo del genere) , poi, nella seconda parte del concerto, tornano ad essere loro, i mattatori delle arene che sono passati alla storia. Angus è un portento, ha fatto il classico numero dello strip, più un solo lunghissimo, con tanto di caduta a terra contornata da esplosioni di coriandoli. La sezione ritmica è andata alla grande, salvo qualche sbavatura qua e là: anche gli errori sono stati molto rock and roll. Brian Johnson ha retto bene, nonostante sia il più anziano della compagine: a fine concerto ha pure indossato la maglia della nostra nazionale di calcio. Probabilmente questo sarà il suo ultimo tour, come leggevo in un' intervista riportata da acdc italia. Sono ancora più contento di essere riusciti a vederli, dato che dubito continueranno senza di lui.
Il finale, con For Those About To Rock, è stato epico, con tanto di fuoco dei cannoni e spettacolo pirotecnico annesso. Tutto molto rock'n'roll!

lunedì 17 maggio 2010

Ciao Ronnie


Penso sempre che certi miti siano immortali. D'ora in avanti si parlerà della leggenda di un piccolo grande uomo e della sua voce straordinaria...

Ciao Ronnie 

 

domenica 16 maggio 2010

Meno male che è finita

Non avevo mai assistito ad un'annata così disastrosa per la Juve. Dopo i propositi di inizio stagione, la campagna acquisti milionaria, le previsioni "scudettate" di Lippi, i paragoni sprecati Ferrara - Guardiola e Diego (Ribas) - Maradona, era lecito aspettarsi un ulteriore miglioramento, rispetto al secondo posto dello scorso anno. Come è finita è sugli occhi di tutti: settimi, costretti a ripartire dai preliminari di Europa League. E così, mentre l'Inter diventa campione d'Italia per la quinta volta consecutiva (in attesa di scoprire quali saranno le sorti dello scudetto del 2006, dopo l'esposto bianconero) , la Juve si ritrova fuori dall'Europa che conta, preceduta in classifica da Napoli, Palermo, Sampdoria, Milan e Roma, oltre che dai nerazzurri. La Roma in particolare, guidata da Ranieri, ha lottato fino all'ultimo, inseguendo un sogno più grande di lei. Non meritava e non ha vinto: onore per averci provato sino alla fine.

Dicevamo della Juve. Le ragioni del fallimento sono molteplici e concatenate: in capo a tutto c'è stata una dirigenza non all'altezza. Nonostante il rientro di Bettega, sono (erano) rimasti al loro posto sia Blanc che Secco, responsabili dell'ingaggio di campionissimi del calibro di: Boumsong, Andrade (sigh), Almiron, Tiago, Grygera, Poulsen, Molinaro, Paolucci, Grosso, Cannavaro, nonché degli ultimi esborsi milionari (50 milioni di euro in due) per Diego e Felipe Melo. A questo bisogna aggiungere la serie ininterrotta di infortuni, che è proseguita ormai da un anno e ha colpito indistintamente tutta la rosa, con accanimento particolare per quei giocatori che hanno i muscoli fragili: Camoranesi, Zebina (per lui poco male) , Trezeguet e Iaquinta su tutti. Se ci aggiungiamo l'azzardo di affidare la squadra ad un debuttante assoluto (Ferrara) , confidando nel Guardiolismo, che, ad inizio stagione, è stato molto di moda, e sommiamo il tutto con i proclami seguiti ai risultati delle prime giornate, abbiamo la formula del crac. A poco è servito l'ennesimo cambio in panchina (simbolo, anche questo, del malessere societario) con Zaccheroni, che, alla resa dei conti, ha fatto peggio di Ferrara.
Tra le poche soddisfazioni di quest'anno c'è stata la vittoria sull'Inter a Torino e sulla Roma all'Olimpico, con doppietta (illusoria) di Diego, colui che doveva essere e non è stato. Per quello che ha fatto vedere in Italia, sono scettico sulle sue possibilità di rilancio: credo di più in Melo, specie se gli affiancheranno un centrocampista che sa giocare la palla. Se poi, come sembra, verrà Delneri, sarà una Juve votata al 4-4-2, con pochi spazi per i trequartisti. Discorso che coinvolge anche Giovinco e, in parte, Candreva (anche se lui si sa adattare bene a coprire tutti i ruoli del centrocampo) .
Archiviata quest'annata fallimentare, si guarda già in avanti. A cominciare dalla presidenza, con l'arrivo di Andrea Agnelli, Beppe Marotta e la rescissione del contratto di Secco. Le premesse sono buone: più gente che capisce di calcio e meno colletti bianchi. Sul fronte squadra, mi dispiacerebbe da morire perdere Buffon. E' un controsenso, rinforzare la squadra cedendo il tuo giocatore più forte: era già successo con Zidane, ma era un'altra Juve.

Credo che vada fatta un po' di pulizia anche a livello di rosa, oltre che dirigenziale. Non ho mai capito a quali santi si sia rivolto Zebina, per non essere ancora stato cacciato, dopo tutti questi anni. Non è il solo a doversene andare: assieme a lui anche Cannavaro, Grosso, Grygera, Salihamidzic e Amauri. Spero che diano una bella ripulita, poi se ne potrà riparlare. Forse.

lunedì 10 maggio 2010

Nuovi arrivi

In arrivooo! Un acquisto che mi manderà in bancarotta, ma col sorriso sulle labbra :-)
E' da qualche anno che pensavo di sostituire il vecchio clone hammond; nel contempo, mi serviva una tastiera che avesse degli ottimi suoni di piano, più di 61 tasti, che fosse leggera, trasportabile, con tastiera pesata o semipesata. Dopo una lunga ricerca, dopo l'infinità di demo visionate su youtube (Chris Martirano the best!) , dopo l'inevitabile prova sul campo, ovvero in negozio (salvo poi ordinare la tastiera altrove, su internet) , fatte tutte le valutazioni del caso, mi sono deciso per il Nord Electro 3, uno dei gioiellini di casa Clavia. Per un malato di suoni vintage come me, l'avere sottomano questa virtual electromechanical può creare forte dipendenza. Hammond ai massimi livelli, ma non solo: Fender Rhodes, Wurlitzer, Clavinet, Vox Continental, Farfisa, Mellotron... giusto per fare un po' di nomi. Poi, sezioni apposite per Grand e Upright piano, più la sample library, con la possibilità di importare campioni ed avere virtualmente qualsiasi suono a disposizione. Basta così? No, c'è anche un equalizzatore a tre bande, una sezione effetti con tremolo, panning, wah-wah, phaser, flanger, chorus e ring modulator, più il compressore, simulazione di ampli, gain, riverbero e delay. Insomma, non ci si annoia per decenni.
Non vedo l'ora che mi arrivi per fare il rodaggio!

mercoledì 5 maggio 2010

Non facciamo tanto i formali






... e mettiamo in play il nuovo blog. Il titolo è un omaggio a Ritorno Al Futuro, uno dei miei film preferiti, con cui sono cresciuto e che conosco praticamente a memoria. L'idea è quella di tenere una sorta di diario, dove condividere pensieri più o meno intimi. Il primo pensiero è che ho fame, il secondo è che è ora di cena. Dimenticatevi il discorso sulla condivisione, per il momento :-P