venerdì 24 settembre 2010

Vieni da Piccol

Gli spot Piccol sono una parodia di quelli della Lidl. Fanno piegare. Molto.



giovedì 16 settembre 2010

Ratzinger, quanto ci costi

Sua Santità Papa Ratzinger è in periodo di visite. Oggi in Inghilterra, dove ha parlato dello scandalo pedofilia che ha colpito la chiesa; il 3 ottobre a Palermo, per una trasferta nelle terre del sud Italia. Fattore comune ad entrambi gli eventi, le contestazioni sulle spese che generano gli spostamenti del Santo Padre. Per il viaggio nel Regno Unito, il governo inglese avrebbe speso fra i 10 e i 12 milioni di sterline: trattasi di "visita di Stato" fatta su invito della regina Elisabetta e del governo. Per la visita a Palermo, invece, si spenderanno due milioni e mezzo di euro. Ed è questo il problema: se lo Stato non pagherà (ed è quasi certo che non lo farà), saranno le istituzioni locali a doversi fare carico delle spese. E, in un periodo di crisi come questa, non è proprio una bella notizia.

Incollo la lettera dell'eurodeputato Sonia Alfano, pubblicata nel suo blog del fattoquotidiano.it:

Sua Santità,

mi spoglio delle vesti di parlamentare europeo e Le scrivo da donna di Fede cristiana, che crede nel Suo stesso Dio e cerca quotidianamente di trasformare in realtà quegli insegnamenti a cui anche mio padre, Beppe Alfano, credeva fino in fondo.

Le scrivo in merito alla Sua visita del 3 ottobre a Palermo. Sarà quella la prima volta in cui Lei varcherà lo Stretto da Pontefice e potrà scoprire le bellezze della nostra terra; una terra che ha vissuto durante la sua storia momenti di splendore e periodi atroci. Una regione che ha pagato un prezzo altissimo sull’altare della lotta per i diritti e per la dignità umana. Siciliano era Rosario Livatino, magistrato che giovanissimo consacrò la sua vita alla giustizia e alla Chiesa.

Leggo però da autorevoli fonti che questo viaggio, che la Sicilia ovviamente aspetta con ansia, costerà alle casse regionali circa 2,5 milioni di euro. Se ciò corrispondesse a verità rimarrei veramente senza parole. Sua Santità, il mio Cristo è caritatevole e povero e conosce bene la realtà Siciliana. La crisi economica ha devastato ancora di più questa regione afflitta da una disoccupazione giovanile che è la più alta d’Europa. Qualche giorno fa 4 mila precari della scuola esasperati hanno bloccato lo Stretto di Messina: chiedono solo dignità e rispetto della loro persona.

Come pensa possano sentirsi oggi i siciliani sapendo che una visita attesa da anni costerà alle loro tasche 5 miliardi delle vecchie lire? Ma perchè mai tutto questo denaro proprio in questo periodo?
E’ ovvio che Lei non può essere a conoscenza dell’organizzazione e dei dettagli di questo viaggio, ma Le chiedo uno sforzo che so costarle molto: si imponga e chieda di abbattere queste spese, faccia sì che il Suo viaggio in Sicilia costi il minimo indispensabile e lo faccia per tutti quelli che oggi vivono sotto la soglia di povertà, per tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno e per tutti coloro che ogni giorno pregano Dio per un futuro migliore. Solo così i fedeli siciliani potranno accogliere il pastore di Dio senza scambiarlo per lo sceicco d’Arabia.

L’arcivescovo di Palermo, Mons. Paolo Romeo, alle ovvie polemiche per questa follia, ha risposto: “Pensate a quanto si spende per le cene dei magistrati con scorta”. Ora anche la Chiesa attacca i magistrati che lottano per la giustizia tra le mille difficoltà di questa terra? Le sembra questa la Chiesa di Cristo?

Ora i nostri “politici che contano” sperano di far classificare il Suo viaggio come “Grande evento” così da spostare la spesa sulle casse statali. In questo modo a pagare saranno gli italiani tutti e non solo i siciliani. Stanno elemosinando perchè sanno che 2,5 milioni di euro noi, Sua Santità, non li abbiamo. Dovremmo toglierli dalla pubblica assistenza, dovremmo tagliare sulla scuola, sugli investimenti. Se la sentirebbe Lei di essere causa di ciò?

A questo punto solo lei può dire qualcosa per bloccare questa vergogna che sta facendo enormi danni alla Chiesa, in una regione che arranca disperata per la sopravvivenza e che vede 2,5 milioni di euro investiti, anzichè per il futuro dei suoi figli, per accogliere Sua Santità come una rock star. Noi, Santo Padre, stiamo con la Chiesa di San Francesco, e sarebbe bellissimo un segno in tal senso da parte Sua.

Con rispetto,
Sonia Alfano

mercoledì 15 settembre 2010

Valencia: infortunio shock

Grave infortunio per il giocatore del Manchester United, che era appena rientrato dopo un problema al ginocchio. Stagione finita (si parla di uno stop di otto mesi) e brutto colpo per tutti. Di seguito il video dell'incidente.




lunedì 13 settembre 2010

James Taylor Quartet live @ Sarroch (11 - 09 - 2010)


Dopo Brian Auger, è la volta di un altro grande hammondista, che bazzica spesso in terra sarda: alla terza data in due mesi (se non è record, poco ci manca), mister James Taylor, con il suo Quartet, che poi quartet non è (sul palco erano in sei) .

Avevo un conto in sospeso con il gruppo: li vidi nel 2008 a Cagliari, in occasione dell'European Jazz Expo (qua un video della performance) , ma, con mio grande rammarico, Taylor non suonò l'Hammond, a causa di un guasto. I tecnici tirarono fuori il Fender Rhodes e lui si "arrangiò" con quello. Il che è come dire che un'appassionato di mare va in vacanza alle Seychelles, ma, al loro posto, si ritrova il Monte Bianco: bello, ma non è la stessa cosa. Dunque, dovevo rimediare.
Anche questa volta, la pubblicità dell'evento è stata minima: niente locandine (nemmeno nella location del concerto!) , un trafiletto di tre righe sul giornale, una foto pubblicata a fondo pagina, stop. Un po' poco per uno tra i migliori gruppi acid jazz sulla scena. Questo fatto ha comportato un'affluenza davvero scarsa (circa 200 presenze) . Personalmente, è stato un pregio: niente ressa tra inizio e fine concerto, visibilità ottima (ero ad una quindicina di metri dal palco) , acustica perfetta e goduria al 100%.

La location, Villa Siotto, è suggestiva: circondata da un parco di circa undici ettari, la villa, costruita tra il 1907 e il 1912, è uno dei più importanti beni culturali del comune di Sarroch, che, negli ultimi anni, si è confermato come capitale della musica isolana, avendo ospitato gruppi del calibro di Deep Purple, Motorhead e Jethro Tull.

Seduto nell'ultima fila, osservo il gruppo prendere posizione. James Taylor pulisce i tasti dell'Hammond con un asciugamano azzurro: mette le mani sulla tastiera, fa come per provare il suono, invece parte un riff in 4/4. Basso, batteria e chitarra seguono e lo show inizia. Che intro! L'atmosfera si colora subito di tinte funk, qualcuno comincia ad alzarsi in piedi e ballare: a fine serata saranno tutti sotto il palco. L'Hammond fa da colonna portante per il sound della band: Taylor lo percuote, lo violenta, lo spreme come un limone, gli tira fuori suoni aspri, distorti, caldi, corposi, ne esplora tutte le varianti timbriche, lo spinge al massimo e poi, quando sembra aver raggiunto il climax, riprende con ancora più veemenza. Il rapporto di fisicità con lo strumento è notevole: è questa la vera differenza con i cloni digitali.

La serata si divide in due parti: la prima, dove vengono eseguiti pezzi interamente strumentali, e la seconda, con la presenza di un flautista e della cantante Yvonne Yanney. Taylor è il vero istrione, come da programma: comanda gli assoli, fa i cori, presenta i musicisti, scherza col pubblico, detta le coreografie. Al momento di eseguire uno dei loro pezzi più celebri, la rivisitazione del tema di Starsky & Hutch, si esprime così: "This movie is like shit, but the music is good" . Risate dei presenti. Tra i pezzi eseguiti, ho riconosciuto (rigorosamente in disordine): The Exorcism, Blow Up, Stepping Into My Life, JTQ Theme e Green Onions.

A fine serata sono riuscito a salire sul palco, così ne ho approfittato per scattare qualche foto. Ecco l'Hammond A100 e il leslie:





Sono riuscito anche a stringere la mano e complimentarmi con mr. Taylor, che al mio "great show" ha replicato con "great audience!" . Simpatico siparietto finale con James che perde il portafoglio, un ragazzo del pubblico glielo restituisce e lui gli regala un cd. Noblesse oblige.

giovedì 2 settembre 2010

Milan d'assalto

Si scrive Milan, si legge Berlusconi. A maggior ragione ora, dopo che gli animi di tifosi e giornalisti si sono infiammati alla notizia degli acquisti di Ibrahimovic prima e Robinho poi. Il Milan mette la quinta, Berlusconi mette mano al portafoglio, e, parafrasando Santoro, la stagione può cominciare. Una campagna acquisti politica, con la doppia funzione di riconquistare il tifoso milanista, quello affranto dalla cessione dell'incedibile Kakà e dai discorsi sul fair play finanziario, e far presa sulle masse, alla ricerca del consenso popolare, in vista di un futuro (ma non troppo) ritorno alle urne. Dopo le contestazioni dello scorso anno, il Berlusca completa il restyling del suo Milan: via Leonardo, troppo poco accondiscendente, dentro Allegri, un allenatore votato all'attacco, ma subordinato al Presidente. Seguono interviste celebrative.

Il trio là davanti fa paura, e, sulla carta, dovrebbe spazzolare tutte le difese. Ma a calcio si gioca in 11, e resto dubbioso sulla resa di alcuni trentenni come Zambrotta, Ambrosini, Gattuso, Seedorf, nonché sulle condizioni fisiche di Nesta. Vedremo cosa si inventerà Allegri per disegnare questo Milan d'assalto.

Infine, un saluto ad un grande giornalista come Roberto Beccantini, che ha chiuso il suo blog (o il suo ospedale, per dirla come lui) , per andare in pensione dopo anni di onorata carriera. Mi mancherai, Primario!