venerdì 10 ottobre 2014

SIAE o non SIAE?

Recentemente ho composto una canzone e mi sono informato sulle possibilità offerte dalla Società Italiana Autori ed Editori, ovvero la SIAE, circa la tutela accordata agli iscritti. Ne è venuto fuori un quadretto interessante.

Innanzitutto, precisiamo che cos'è la SIAE: è un ente pubblico economico a base associativa, che si occupa di fare da intermediario per la gestione dei diritti d'autore. In particolare, la SIAE riscuote i proventi che ci spettano quando le nostre opere vengono eseguite, commercializzate, ecc. , dopodiché li ripartisce tra gli aventi diritto.

Questi servizi vengono svolti di fronte al pagamento di una quota d'iscrizione che si rinnova annualmente (il rinnovo è automatico, la lettera di dimissioni deve pervenire almeno tre mesi prima della scadenza) e che, per gli artisti, si aggira attorno ai 150€, più una tassa di circa 130€, da pagare in caso di prima iscrizione.

Il deposito di ogni opera costa 65€, che diventano 132€ se si è autori non associati alla SIAE.
Il deposito vale per cinque anni e può essere rinnovato alla scadenza per un uguale periodo.
Il deposito (tenetevi forte!) non dà alcun diritto per acquisire la qualità di associato alla SIAE o per la tutela dell’opera da parte della Società, che non ha alcun compito di lettura, giudizio o collocamento del lavoro depositato, né alcuna responsabilità per eventuali plagi o utilizzazioni illecite.

In pratica, se qualcuno commettesse un plagio o utilizzasse in modo illecito una delle nostre opere, la SIAE non ci offrirebbe alcun tipo di tutela (ovvero, ci si paga l'avvocato da soli e si va in causa) .
Qual è, allora, l'utilità del deposito SIAE

Dal punto di vista della tutela dell'opera, il deposito vale come prova di anteriorità, ovvero come sistema che permette al legittimo autore di dimostrare di essere arrivato prima di tutti gli altri pretendenti, che intendano spacciare per loro una sua opera.

Questo sistema è una semplice precauzione, che serve solo a darci uno strumento di prova in più in caso di controversia sulla paternità. Non fa nascere il diritto d'autore sull'opera
Secondo quanto previsto dall'art. 6 della legge 633/41, il diritto sorge al momento della creazione dell'opera.

Detto anche che l'iscrizione alla SIAE non è obbligatoria per legge (in teoria, ogni artista potrebbe gestire autonomamente i propri diritti d'autore, senza ricorrere ad un ente) , c'è da chiedersi se esistano alternative, più economiche rispetto al deposito, che provino la paternità di un'opera. La risposta è affermativa.

Ne esistono diverse, come l'autoinvio di un messaggio PEC (posta elettronica certificata) che contenga in allegato l'opera da datare; oppure l'utilizzo di servizi (gratuiti!) come Patamu (che ho scelto anch'io), che applicano una marcatura temporale ai nostri file, e che permettono quindi di dimostrarne l'avvenuta esistenza in una determinata data ed ora.

In chiusura, un servizio/inchiesta (vecchio, ma non troppo) di Report, dedicato alla SIAE
Dura un'oretta, ma è molto interessante e anche molto attuale. Curiosa la testimonianza di Gino Paoli, che nel frattempo ne è diventato presidente.


sabato 22 marzo 2014

ABA (Chiara Gallana)

Una cantante emergente, che, dopo una breve ricerchina, scopro provenire dai talent (di cui penso tutto il male possibile) .
Beh, che dire... bella assai e pure brava!




L'ho vista una settimana fa al Musichione, il programma degli Elio E Le Storie Tese, dove ha cantato un brano di Janis Joplin. La ragazza ci sa fare :-)

sabato 1 febbraio 2014

Ritorno Al Futuro diventa un musical



Nel 2015, per festeggiare il trentesimo anniversario del film, verrà portato in scena Back to The Future - The Musical, un musical basato sulle vicende di Ritorno Al Futuro.

Il cast è di quelli da far accapponare la pelle: saranno presenti Robert ZemeckisBob Gale ed Alan Silvestri, rispettivamente regista, co-sceneggiatore e compositore della colonna sonora originale, coadiuvati da Jamie Lloyd, che si occuperà della regia teatrale, e da Glenn Ballard, che curerà, assieme a Silvestri, il lato musicale.

Bob Gale, a proposito del progetto, dice:

Back to the Future - The Musical è un progetto che io e Bob Zemeckis abbiamo esplorato per quasi dieci anni. Siamo entusiasti di poter finalmente collaborare con un team creativo e di produzione che creerà uno spettacolo che è fedele allo spirito del film senza essere un remake pedissequo. Il regista Jamie Lloyd è pieno di passione, energia e idee fantasiose e siamo felicissimi di avere il compositore del film Alan Silvestri a comporre la musica, con testi di Glen Ballard, che ha anche collaborato con Zemeckis su molti altri progetti. Con tutti noi che lavoriamo insieme sappiamo che l’integrità del materiale sarà conservata in una produzione che sarà un compendio meraviglioso per la trilogia. Abbiamo intenzione di usare la musica dal film con nuovissimi brani a fare una versione di Ritorno al futuro che sia fresca, divertente e che sfrutti tutte le cose incredibili che ora potranno essere fatte sul palco. Non possiamo pensare ad un modo migliore per celebrare il 30° anniversario del film.

 Jamie Lloyd ha aggiunto:

Avevo cinque anni quando ho visto l’iconico film di Robert Zemeckis e Bob Gale, Ritorno al futuro, e sono stato un grande fan da allora. Sono entusiasta di dirigere e scrivere questo nuovo ed entusiasmante musical basato sulla loro film magistrale, che è diventata parte integrante della nostra cultura popolare. Piuttosto che tentare di ricreare un film così iconico sul palco, abbiamo assemblato un brillante team artistico alla scoperta di un linguaggio teatrale unico capace di portare il pubblico in un viaggio attraverso il tempo in una nuova, inaspettata e vibrante modalità. La produzione includerà illusioni, skateboarding e tante altre sorprese che cattureranno lo spirito del film, ma reinterpretate per un nuovo pubblico. Steven Spielberg una volta ha descritto il film come un musical e mentre stiamo incorporando alcuni brani e musiche della divertente colonna sonora originale, Alan Silvestri e Glen Ballard hanno creato nuove brillanti ed entusiamanti canzoni che saranno il trampolino di lancio perfetto per raccontare questa storia edificante di nuovo.

Maggiori informazioni qua: http://collider.com/back-to-the-future-musical-2015-london/

venerdì 31 gennaio 2014

Final Fantasy XIII - Lightning Returns



Ecco, poi vedo questo video promozionale (chiamato azzeccatissimamente retrospective) di Final Fantasy XIII, che racconta, in stile old-style, la trama dei primi due capitoli della trilogia (più un'anteprima sull'ultimo, in uscita ora), e mi viene da pensare che, nonostante l'ultra grafica HD, il blu-ray, l'audio dolby surround e tutta la tecnologia all'avanguardia di cui disponiamo oggi, nonostante tutte queste grandi innovazioni, l'emozione che si provava giocando con i vecchi capitoli non c'è più.

Nel mondo della perfezione alla quale siamo abituati, dove la cura dei dettagli è meticolosissima, le possibilità di azione moltiplicate all'infinito, le sequenze video degne di produzioni cinematografiche, gli sviluppatori ci hanno levato la possibilità di immaginare. Hanno ucciso la fantasia. Niente male per un Final Fantasy, eh?
Nei primi capitoli, millemila anni fa, era tutto così approssimativo e pixelloso, ma allo stesso tempo coinvolgente e stimolante, perché le rappresentazioni altro non erano che un semplice spunto, per permettere al giocatore di immaginare. Immaginare tutto: ambientazioni, personaggi, invocazioni, magie... un mondo che si espandeva nella mente, e non aveva limiti, se non quelli della fantasia di cui ciascuno è dotato. Io ne ho sempre avuto tanta...

Sono un giovane vecchio, vado a giocare a Final Fantasy VI.