Si scrive Milan, si legge Berlusconi. A maggior ragione ora, dopo che gli animi di tifosi e giornalisti si sono infiammati alla notizia degli acquisti di Ibrahimovic prima e Robinho poi. Il Milan mette la quinta, Berlusconi mette mano al portafoglio, e, parafrasando Santoro, la stagione può cominciare. Una campagna acquisti politica, con la doppia funzione di riconquistare il tifoso milanista, quello affranto dalla cessione dell'incedibile Kakà e dai discorsi sul fair play finanziario, e far presa sulle masse, alla ricerca del consenso popolare, in vista di un futuro (ma non troppo) ritorno alle urne. Dopo le contestazioni dello scorso anno, il Berlusca completa il restyling del suo Milan: via Leonardo, troppo poco accondiscendente, dentro Allegri, un allenatore votato all'attacco, ma subordinato al Presidente. Seguono interviste celebrative.
Il trio là davanti fa paura, e, sulla carta, dovrebbe spazzolare tutte le difese. Ma a calcio si gioca in 11, e resto dubbioso sulla resa di alcuni trentenni come Zambrotta, Ambrosini, Gattuso, Seedorf, nonché sulle condizioni fisiche di Nesta. Vedremo cosa si inventerà Allegri per disegnare questo Milan d'assalto.
Infine, un saluto ad un grande giornalista come Roberto Beccantini, che ha chiuso il suo blog (o il suo ospedale, per dirla come lui) , per andare in pensione dopo anni di onorata carriera. Mi mancherai, Primario!
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