martedì 26 ottobre 2010

Krasic cascatore non piace a nessuno

Confesso che, quando l'ho visto cadere, mi è sceso un po' il mito (abilmente pompato dai media) del campione sportivo senza macchia. Lui che in questo periodo sta letteralmente trascinando la Juve, elogiato da tutti come il nuovo Nedved, per via della somiglianza col pallone d'oro Ceco (i maligni dicono anche nei tuffi) , in fondo è umano come tutti gli altri. Perfino troppo, furbate comprese. E così succede che il centrocampista Serbo fa un bel tuffo in area di rigore del Bologna, ingannando arbitro e guardalinee, che, a dirla tutta, hanno dimostrato una certa inadeguatezza, per essere stati gabbati a quel modo. Krasic si sarebbe preso un bel cartellino giallo per simulazione e tanti saluti al penalty. Invece no, viene fischiato un rigore inesistente, e sul dischetto si presenta Iaquinta, uno che di solito li butta dentro. Sarà stata la giustizia divina, sarà stata l'emozione, sarà stato un mix tra la bravura del portiere Viviano e la scarsa mira dell'attaccante calabrese, fatto sta che il rigore viene parato. E meglio così: sarebbe stato deprimente vincere con un imbroglio, specie considerando il recente passato bianconero. In questo senso sono concorde con il dg Marotta: chissà quante polemiche ci sarebbero state, in caso di vittoria rubata.

Oggi il giudice sportivo Tosel ha squalificato Krasic per due giornate, grazie alla prova tv. Pena giusta, così come successe ad Adriano, Zalayeta ed altri: chi sbaglia deve pagare. Quello che mi ha un po' infastidito è stato l'atteggiamento dei dirigenti Juventini, pronti a prendere le parti del giocatore, sostenendo che il tuffo sia stato un gesto istintivo, non una simulazione vera e propria. Ovviamente, ognuno tira l'acqua al suo mulino, specie quando in ballo ci sono interessi milionari. Solo che a molti sfugge un fatto piuttosto semplice: perché Krasic, se è caduto senza l'intenzione di simulare, non è poi andato dall'arbitro a dirgli che non era rigore?
Pessimi anche i commenti a caldo di Maurizio Pistocchi, che, nell'intento di fare una battuta, scade in un infelice gioco di parole.

Io voglio credere che si sia trattato solo di un episodio, brutto, ma pur sempre un episodio. Se tutto l'entourage bianconero si è affrettato a dire che Krasic è un giocatore onesto e leale, non resta che dargli l'occasione di dimostrarlo, scontata la squalifica. Perché, diciamocelo, Krasic cascatore non piace a nessuno. Nemmeno a lui.

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