domenica 18 dicembre 2011

Live space

Avevo quasi dimenticato quanto è bello suonare su un palco spazioso e degno di questo nome:


Ora devo solo imparare a suonare così.

giovedì 1 dicembre 2011

E' arrivataaaaaaaa!!!


Arrivata ieri pomeriggio! Questa è la mazzata definitiva allo studio...

Non ci ho ancora giocato: ho dovuto riprogettare la sistemazione degli oggetti in camera, perché cavi e cavetti non formassero un groviglio spaventoso. Invece adesso formano un groviglio e basta: meglio di niente...
In compenso, il controller è wireless! Ho già provato un paio di cose, tipo andare su internet (anche senza fili) , vedere foto, video, dvd, ascoltare musica... ieri sera ho guardato un film da pennina usb: riproduzione perfetta.

Adesso non mi resta che l'angosciante scelta: con cosa incominciare a giocare tra Gran Turismo 5, Uncharted 2, God of War 3 e Final Fantasy XIII? Questi si che sono problemi...

domenica 13 novembre 2011

Fuori dai coglioni

L'Italia berlusconiana è la peggiore delle Italie che ho mai visto, per volgarità e bassezza. Il berlusconismo è la feccia che risale il pozzo. Gli italiani devono vedere chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, al Quirinale, al Vaticano, dove vuole. Soltanto dopo saremo immuni.

A dire queste parole fu il grande Indro Montanelli, ben dieci anni fa. Chissà cosa avrebbe pensato oggi, se fosse stato ancora in vita. Scene incredibili nelle piazze: gente che festeggia, come se fosse l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze. Una scuola durata 17 anni: anni di menzogne, leggi ad personam, barzellette, bunga bunga, conflitti di interessi, processi, figuracce, leggi vergogna, compravendite, mafiosi, logge massoniche,  e scusate se tralascio qualcosa.

Come ha scritto Travaglio, è stato bello. Però, adesso, fuori dai coglioni. Mi auguro che si vada alle elezioni quanto prima, con una nuova legge elettorale. E' ovvio che un governo tecnico, composto dagli attuali parlamentari rimpastati alla bell'e meglio, non farà molta strada. Tanto più se ci sarà Gianni Letta messo là in mezzo come il fantoccio berlusconiano (cambiare tutto per non cambiare nulla) . 

Monti viene allo stesso tempo elogiato e temuto. Elogiato, perché economista di caratura internazionale; temuto, perché sarebbe uomo vicino alle banche, e come tale difensore degli interessi dei ricchi, a discapito dei poveri. Di una cosa sono certo: per quanto brutto possa essere il nostro futuro governo, non potrà mai essere peggiore di quello che abbiamo avuto in questi anni.

In rete gira un video satirico, con un montaggio ad hoc del famoso discorso della discesa in campo di Berlusconi, in cui gli viene fatto pronunciare: “Ho rassegnato le dimissioni. A tutti voi, da Nord a Sud vi dico che è possibile farla finita con Forza Italia”.

mercoledì 9 novembre 2011

Voglia di PS3

Mi sa che per il compleanno mi faccio un regalo.
Dopo averla ignorata per tutti questi anni, l'altro giorno mi è venuta una voglia matta di giocare a qualcosa che fosse degno di questo verbo... e dato che non lo posso fare col mio Mac (cinque anni di vecchiaia, a livello hardware, sono un'era geologica - e poi come giochi non c'è una grande scelta - ) e nemmeno col pc, che è ancora più anziano, sto meditando l'acquisto di una console di nuova generazione. La Wii mi fa abbastanza cagare, la Xbox manco per idea (è Microsoft! evviva i preconcetti ed il razzismo) , di uccidermi la vista con una DS o PSP non se ne parla, e quindi la scelta è quasi obbligata...
Al di là delle battute, ho sempre preferito la PlayStation alla concorrenza. Ho avuto PSOne, PS2 ed è stato sempre amore. I vari Final Fantasy li ho bruciati, così come Metal Gear, Abe, Syphon Filter, PES, Ace Combat (che prima si chiamava Air Combat) , GTA, Command & Conquer, Resident Evil, God of War, ecc. Insomma, ogni tanto mi ricordavo anche di uscire.

Adesso che il prezzo della PS3 è sceso (non che la regalino, ma prima costava uno sproposito) ci potrei fare un pensierino. Oltretutto, funge anche da lettore blu-ray, lettore multimediale e si può giocare online gratis (capito, Xbox?) . I giochi non sono esattamente economici: mi sono anche sommariamente documentato su una modifica, ma a seconda di cosa si sceglie c'è il rischio di ban permanente dal PlayStation Network, e addio alle giocate online. Ad ogni modo, l'hack più interessante che ho trovato è il PS3break, un dongle usb che carica un software (niente modifiche hardware, niente garanzia invalidata) che permette la lettura di giochi backuppati su un hard disk (anche esterno) , senza necessità di utilizzo del disco originale. La chiavetta è aggiornabile e può essere rimossa in qualsiasi momento, restituendo così lo status di "originale" alla console. La fregatura sta nel fatto che quelli della Sony, per contrastare questo sistema, sfornano continuamente nuovi firmware, e chi non li installa non può giocare alle ultime novità, né accedere alla modalità online. Ovviamente i firmware più recenti impediscono il funzionamento del dongle, quindi è tutta una guerra di aggiornamenti: insomma, un casino. Personalmente, mi farebbe girare parecchio le palle spendere diverse centinaia di euro per comprare una console, e vedermela bannata a vita dal network.
Fortunatamente esiste anche il mercato dell'usato, dove si riescono a reperire i titoli a prezzi più umani. Ho già diversi giochi in wishlist:
  1. Uncharted (tutta la saga)
  2. God of War III
  3. Pes 2012
  4. Final Fantasy XIII
  5. Assassin's Creed (cominciando dal primo)
  6. Call of Duty/Battlefield o comunque uno sparatutto cazzuto
E questo è solo l'inizio. Chissà quando l'avrò comprata... sempre che l'Italia non fallisca prima (e questa non è una battuta) .

domenica 30 ottobre 2011

Rocco Siffredi commenta il sextape di Belen Rodriguez

Nonostante mi fossi augurato di non vederla più in tv, non fosse altro che ha rotto i coglioni, la fidanzata di Corona resiste, anzi, rilancia, e continua a far parlare di se in tanti modi, compresa l'ultima novità/scandalo (si, certo...) di un video hard amatoriale girato anni fa.
A questo proposito si è espresso Rocco Siffredi, una persona che non ha bisogno di presentazioni.




E se lo dice lui...

lunedì 24 ottobre 2011

Quant'è bella giovinezza...

Non mi è mai fregato granché del motociclismo, ma la morte di Simoncelli non mi lascia indifferente: come si fa a perdere la vita a 24 anni?


venerdì 14 ottobre 2011

Una boiata pazzesca

Date le recenti dichiarazioni del ministro della giustizia Nitto Palma, circa la responsabilità civile dei giudici, che dovrebbero "pagare i loro errori" , segnalo un articolo del grande Bruno Tinti, ex magistrato e persona che ha il raro dono di fare degli esempi.
Sempre più spesso si sente dire che i giudici commettono errori e restano impuniti: secondo queste persone, l'errore sorgerebbe quando una sentenza di primo grado verrebbe successivamente ribaltata (in appello o in cassazione) . Quello che sfugge ai più (o che non viene detto) è che il giudice decide secondo coscienza; che un ribaltamento non sta a significare che la decisione precedente sia sbagliata e che l'ultima in ordine di tempo sia giusta; che l'ultima sentenza emessa non ha un valore intrinsecamente superiore alle altre; che l'accettazione del grado più alto di giudizio è una convenzione sociale (altrimenti, per ciascuno varrebbe la sentenza a lui più favorevole) ; e soprattutto che una legge sulla responsabilità civile dei giudici esiste già dal 1988, e dice che il cittadino vittima di provvedimenti giudiziari causati da:

  1. una grave violazione di legge
  2. l'affermazione di un fatto la cui esistenza è incontrastabilmente esclusa dagli atti del processo
  3. la negazione di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente dagli atti del processo
  4. l'emissione di un provvedimento concernente la libertà della persona fuori dai casi consentiti dalla legge oppure senza motivazione
  5. diniego di giustizia (omissioni o ritardi ingiustificati nelle sentenze o in altri provvedimenti)

ha diritto al risarcimento del danno, che avviene in modo indiretto. Lo Stato risarcisce il cittadino, e poi si rivale sul magistrato, ma solo per una cifra che non superi il terzo del suo stipendio annuale.

Fatte queste precisazioni, ecco l'articolo di Tinti:

Il dubbio è se ci fanno o ci sono. Voglio dire: pensano davvero che l’imputato riconosciuto innocente in Appello dopo che pm, gip e Tribunale lo hanno intercettato, messo in prigione e condannato, abbia diritto a un risarcimento del danno? Oppure tutto questo casino sulla responsabilità civile dei giudici “che sbagliano” è fatto perché il boss, per l’ennesima volta, è processato per gravi reati e rischia la prigione? La risposta è sì e no. Gente come Santanché e Gasparri probabilmente lo pensa davvero; ma siccome non sanno quello che pensano (almeno in questa materia), la cosa non ha importanza. Gente come Alfano e Ghedini lo sa benissimo che si tratta di stupidaggini; ma B. è alle corde e qualcosa si devono inventare. E questo sì che ha importanza. Perché il problema è serio: se ci riescono a fare questa cosa, di processi se ne faranno proprio pochi.

Proviamo con gli esempi, visto che di chiacchiere ce ne sono state a tonnellate. Rapina alle poste; due testimoni vedono in faccia il rapinatore e in questura lo riconoscono su foto segnaletica: è Pippo, già condannato 3 volte per lo stesso reato. Il pm chiede la cattura al gip che è d’accordo; così, dopo un paio di mesi, Pippo finisce in prigione. Dice che è innocente e che il giorno della rapina, il 25 marzo, lui era in Spagna, a Marbella, insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme. “Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a La Moraga, poi siamo andati a fare compere al Corte Inglès, poi siamo andati a giocare a tennis al circolo di Manolo Santana e poi abbiamo cenato lì.” Il giudice chiede da quanti giorni Pippo era a Marbella. “Eh, 2 o 3”. “E il giorno prima, il 24 marzo, cosa avete fatto?” “Eh, boh, cioè, non so. Ah sì, siamo stati al mare.” “Al mare dove? Nikki Beach? Playa Fantastica?” “Mah, al mare, adesso non mi ricordo.” “Tutto il giorno?” “Beh no, poi siamo andati a fare compere.” “Dove?” “Mhhh” “E il giorno dopo, il 26 marzo?” “Ma insomma, adesso non mi ricordo, e poi che c’entra con la rapina?” Il Pm non crede a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il Gip la pensa come il Pm e anche il Tribunale: 5 anni di prigione. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da fare (in Tribunale non è stata sentita, era irreperibile e quindi sono state accettate come prova le dichiarazioni rese in Spagna). E Lucia spiega tutte quelle cose che prima non ricordava. Tutto racconta, per filo e per segno. La Corte d’Appello ci crede e assolve Pippo.

Bene. Errore dei primi giudici? Responsabilità civile? Risarcimento del danno? Ma mi facci il piacere! come diceva Totò. Ma Pippo è innocente, è stato assolto, si è fatto la prigione inutilmente, è un errore giudiziario! Vero è: c’è stato un errore giudiziario. Ma quando? In Tribunale o in Appello? E comunque, qual è stato l’errore dei giudici? Credere ai testimoni e non a Lucia? O credere a Lucia e non ai testimoni? Chi può saperlo? Sì, ma questo è un esempio fuorviante, fatto apposta per turlupinare gente che non sa niente di legge. Va bene; allora proviamo con un altro.

B. è processato per prostituzione minorile: si è accoppiato con Ruby quando questa aveva 17 anni; così dice l’accusa. Le prove? soldi a sfascio da B. a Ruby; frequentazione notturna di Ruby nella casa di B.; contesto (il contesto è importante, anche per legittimare le bestemmie; figuriamoci per valutare se Arcore era trasformato periodicamente in un casino oppure no) di spogliarelli, lap dance, bunga bunga e allusioni, ricatti e minacce da parte delle puttane. I documenti di Ruby dicono che è minorenne. Secondo le intercettazioni lo sapevano tutti. Mettiamo che in Tribunale salti fuori che, in un ufficietto di un paesino del basso Marocco, è stato trovato un registro da cui risulta che Ruby è più vecchia di 2 anni: in tutti gli atti e documenti ufficiali Ruby è nata nel 1994; ma lì, nel registro del paesino, no, lì è nata nel 1992. Il Tribunale non ci crede a questo registro e ficca a B. un paio d’anni di galera. In Appello invece ci credono. E allora? Chi ha ragione? Tribunale o Corte d’Appello? E chi condanniamo al risarcimento del danno, i primi giudici o i secondi?

Lo vedete che questa storia della responsabilità civile è una bufala? Ma ci saranno casi in cui i giudici commettono errori veri (quelli paragonabili alla pinza che il chirurgo ti lascia nella pancia)? E come no! Per esempio potrebbe essere stata intercettata una telefonata tra B e Fede. B: “Sai quella Ruby che hai portato ieri a cena? M’attizza da morire. Però, già ho passato un sacco di guai con Noemi, qui voglio andare sul sicuro. 18 anni li ha compiuti? Garantisci tu?” Fede: “Vai tranquillo, ho visto i documenti; 24 anni ha, un fiore”. Ecco, se, senza valutare affatto questa conversazione, facendo come se non ci fosse mai stata, il Tribunale condannasse B.; allora sìche i giudici sarebbero civilmente responsabili.

Casi rari, ma succedono. E infatti c’è una legge, la n. 117 del 1988 che se ne occupa: se un giudice commette un errore (ma un errore vero, non una valutazione giuridica o fattuale diversa da quella di un altro giudice) deve risarcire il danno. Con due caratteristiche particolari, una giusta e una sbagliata. Quella giusta: il danneggiato chiede il risarcimento allo Stato che poi se lo fa restituire dal giudice. È un bene: così è sicuro di prendere i suoi soldi; un giudice nullatenente potrebbe anche essere condannato ma il danno non lo risarcirebbe mai. Quella sbagliata: il giudice restituisce allo Stato al massimo una somma pari a un terzo del suo stipendio annuale. Perché questa limitazione? Se ha sbagliato paghi per intero.

Ho detto che il problema è serio. Provate a pensarci: vi piacerebbe decidere sapendo che, se un vostro collega in Appello o in Cassazione, la pensa diversamente da voi, c’è sempre qualcuno che vi può chiedere un sacco di soldi? L’imputato, in caso di condanna, assoluzione; la parte offesa, in caso di assoluzione, condanna. Ci sono tanti altri modi di guadagnarsi la vita!

domenica 9 ottobre 2011

Mezzoforte

Ho scoperto i Mezzoforte... cazzarola!







p.s: un saluto ad un grande visionario (come lo ha chiamato Obama) :Steve Jobs.

venerdì 30 settembre 2011

Fuckoltà

Questa minchia di università mi sta ciucciando praticamente tutto il tempo libero, tra lezioni, seminari, esercitazioni... spero, a breve, di avere un po' più di tempo per aggiornare il blog.
Per adesso vorrei solo porre una questione: perché certi professori, per scrivere una frase semplice come "sto andando al cesso" , condiscono il discorso di aggiunte ridondanti, trasformandola in qualcosa del tipo "colto improvvisamente da stimolo biologico, mi dirigo con fare deambulante al servizio igienico, con movimento alternato di gambe e piedi, gesto motorio appreso nei primi momenti dell'infanzia, periodo della vita in cui, per ovvie deficienze di autosufficienza, l'opus sottinteso di cui ad inizio frase, veniva espletato con dei particolari tipi di mutanda, volgarmente noti come pannolini" ?

E sono stato anche sintetico...

giovedì 8 settembre 2011

The Music Party 2011 - Assemini (Ca)

Stavolta non mi sono fatto sfuggire l'occasione. Ma forse è meglio cominciare dall'inizio. Il presidente del Cagliari Calcio, Massimo Cellino, ha una passione per la musica, e più precisamente per il rock anni '70. E in questo siamo uguali. Ha anche un discreto conto in banca, per permettersi di organizzare un mega evento musicale, invitando il top del top sulla scena rock mondiale (Ian Paice e Don Airey dei Deep Purple, Michael Schenker - Scorpions, UFO e attualmente nei MSG, Doogie White - Rainbow, Chris Slade - AC/DC, Ken Hensley - Uriah Heep, Kee Marcello - Europe, Neil Murray - Whitesnake, Black Sabbath, e il chitarrista Massimo Varini) , e in questo non siamo uguali.
Cellino non è nuovo a questi concerti: l'anno scorso ne aveva organizzato uno simile, invitando Roger Glover, Steve Lukather, Bobby Kimball, Carmine Appice, ecc. Insomma, non proprio gli ultimi stronzetti dell'oratorio. Quella volta l'ingresso era riservato agli iscritti dell'accademia Fanny (la scuola di musica di Cellino) , anche se poi si riempì di gente che con l'accademia c'entrava come i Puffi in un film di Clint Eastwood, e non riuscii a procurarmi un invito.
Stavolta entrare era più facile, avendo aperto anche agli esterni: sono stato il primo a fare richiesta del biglietto! C'erano circa 2000 persone, il palco delle grandi occasioni, le telecamere e otto grandi musicisti (più Varini - grande chitarrista anche lui) . La giornata non prometteva bene, perché pioveva tanto: fino alle 15 acqua a catinelle. Ma, come diceva Brandon Lee ne "Il Corvo", non può piovere per sempre. E così, memori di quell'esperienza cinematografica, le nubi si sono via via diradate, lasciando il cielo sereno - e un po' di fango sotto le scarpe. Il che era molto rock'n'roll.
Ottima l'organizzazione, con cibo gratis per tutti (pasta Cellino e acqua minerale, le birre si pagavano) , sicuramente Cellino non ha organizzato l'evento con lo scopo di trarne profitto, dato che un invito, valido per due persone, costava appena 10€. Di questo bisogna dargli atto, non molte altre persone nella sua situazione avrebbero fatto altrettanto. Bisogna anche dargli atto che dovrebbe prendere più lezioni di chitarra :-D !!! Dopo l'esibizione solitaria di Varini, sono proprio i Maurilios, capitanati dal presidente/chitarrista, ad aprire la serata con un repertorio composto da classici del rock. Si comincia con I Heard It Through The Grapevine di Marvin Gaye, e, via via che cambiano le canzoni, si mescolano anche i musicisti, con gli ingressi di Don Airey e Kee Marcello a supportare la band del presidente, che vede la presenza di un sassofonista d'eccezione, Amedeo Bianchi. Una piacevole sorpresa anche quella di Beppe Dettori dei Tazenda, che canta You Shook Me All Night Long degli AC/DC, con l'immancabile Chris Slade alla batteria.
La serata decolla quando i Maurilios lasciano il palco a Michael Schenker & soci, che ci danno dentro alla grande con Armed And Ready, una versione fiume di Rock Bottom, Doctor Doctor e altri classici Schenkeriani. Doogie White canta in modo strepitoso! Nonostante sia diventato un po' panzone (erano anni che non lo vedevo) conserva una voce da fare invidia ai suoi colleghi, anche più giovani di lui. E' il vero mattatore della serata: presenta, fa i cori, le mosse da consumata rockstar, fa cantare il pubblico e si prende, meritatamente, gran parte degli applausi. 
L'altra star che attendevo con impazienza era Ian Paice. Arriva (tanti applausi anche per lui, e ci mancherebbe) , si siede, sguardo d'intesa con Airey e parte Maybe I'm A Leo. Poi Black Night e Smoke on The Water. Tripudio.
Menzioni anche per Ken Hensley, che ha suonato e cantato due pezzi degli Uriah Heep (Rain e Lady In Black) , nonché partecipato alla jam finale di Knockin On Heaven's Door, e Neil Murray, che ha suonato per quasi tutta la serata in modo impeccabile.


Che dire, senza ombra di dubbio una bellissima serata, data la qualità della musica e degli artisti presenti. Chissà se ci sarà un tris l'anno prossimo...

venerdì 12 agosto 2011

Ci sono anche i video

... dell'ultima data degli Elio Extravergine. Sono stati girati da amici, con metodi sgrausi, per cui accontentatevi, perché chi si accontenta gode! E chi rompe paga, e i cocci sono suoi! E chi trova un amico, non ve lo dico!

SERVI DELLA GLEBA:





IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA:





DISCOMEDLEY:


domenica 7 agosto 2011

Vacanze



Finalmente toccano anche a me. E' ora di togliere un po' di biancume dalla pellaccia, e, nel frattempo, ascolto questa (grande) canzoncina qua, estiva estiva che più estiva non si può:

domenica 24 luglio 2011

Tempo di bis

Ultimamente ho avuto davvero poco (per non dire zero) tempo libero, e il blog è stato trascuraticcio. No, non sono morto. Non ancora. Perciò vi invito tutti, belli e brutti (che rima simpatica, dovrò brevettarla) al prossimo spettacolo degli Elio Extravergine, un'accozzaglia di persone che, a momenti, ci crede anche. Poi ascolta quelli veri e... beh, ma noi siamo più belli (grasse risate... alla Giuliano Ferrara, per intenderci) !



Per i numerosi extracomunitari che seguono il blog (e fate male, c'è uno scafo albanese pronto pronto per voi) , la serata sarà all'Alta Marea, lungomare Poetto, nella parte di Quartu S.Elena. Chi viene si assume tutte le sue responsabilità (e anche le nostre, visto che siamo scemi) .

venerdì 8 luglio 2011

Libertà e giornalismo

Leggo su internet un articolo, a firma di Giampiero Mughini, intitolato: " Un giornalista completamente libero? Non l'ho mai conosciuto." Il caro bianconero dice questo:


La mattina di gennaio del 1990 in cui arrivò la notizia che Silvio Berlusconi era divenuto il nuovo proprietario della Mondadori, dopo aver rovesciato la proprietà precedente il cui asse era Carlo De Benedetti, stavo alla redazione romana di "Panorama", il settimanale che faceva da gioiello della Mondadori. A quel tempo Panorama era un giornale formidabile, autorevole, un pozzo di denari quanto a raccolta pubblicitaria. Chi diventava padrone della Mondadori già con Panorama faceva un affarone, e quanto a efficacia politica del giornale e quanto al suo bilancio splendidamente attivo. Merito del direttore, Claudio Rinaldi, che è morto di sclerosi a placche nel luglio 2007 e che è stato il migliore giornalista italiano della mia generazione. Era stato lui ad assumermi, nel novembre 1987. Non che andassimo completamente d'accordo; lui prendeva a sganassoni Bettino Craxi tutte le volte che poteva, a me invece piaceva molto il Craxi che aveva dato un ruolo nuovo al Partito socialista italiano, che prima di lui s'era ridotto a fare da scendiletto al più acclamato Pci d'Europa. Rinaldi era duro, leale, bravissimo: di certo non avrei potuto scrivere a vantaggio di Craxi sul suo giornale.

Non ero completamente "libero"? Che stupidaggini. Nessun giornalista lo è al cento per cento. Lo è sino a un certo punto, compatibilmente con il giornale in cui lavora, e dunque con il direttore cui spetta l'ultima parola, e dunque con il pubblico cui quel giornale si rivolge. Claudio (e così tutto il suo stato maggiore, tutti bravissimi giornalisti e tutti miei amici) erano instancabilmente anti-craxiani, instancabilmente anti-berlusconiani, e benché Berlusconi fosse un azionista importante della Mondadori. Senza il suo arrivo la casa editrice di Segrate, annichilita dalle perdite sopportate nell'avventura televisiva di Rete4, sarebbe andata gambe all'aria.

Berlusconi mordeva il freno. Lo seccava averci messo tanti soldi e continuare a prendere colpi in faccia tanto da Panorama che da Repubblica (di cui Mondadori aveva il 50 per cento). Era solito dire che aveva l'impressione di stare seduto nei sedili posteriori di un'auto e che invece lui voleva sedere almeno accanto al guidatore. Quando lui ebbe il sopravvento nella lotta proprietaria, immediatamente Rinaldi si dimise. Al suo posto venne Andrea Monti, che per alcuni anni è riuscito a fare un giornale che non lo portava scritto in ogni sua pagina l'essere di proprietà di Berlusconi. Dopo di lui sono venuti dei direttori (alcuni ottimi) che hanno fatto di Panorama un'arma a tracolla del fronte pro-Berlusconi.

E comunque i settimanali di notizie e di opinioni sono in coma da parecchi anni, e questo vale tanto per Panorama che per L'Espresso (adesso diretto dall'ottimo Bruno Manfellotto). Era successo intanto che metà Mondadori fosse andata a Berlusconi e metà a De Benedetti. E' successo che uno dei giudici che aveva dato ragione a Berlusconi sia stato condannato per corruzione da parte dell'avvocato di fiducia di Berlusconi, Cesare Previti. E' successo che in fatto di risarcimento civile, un tribunale di primo grado ha condannato le aziende di proprietà di Berlusconi a un maxirisarcimento di 750 milioni di euro a favore di De Benedetti, che nella sentenza d'appello (arriva in questi giorni) scenderanno probabilmente a poco meno di 500. E questa volta la famiglia Berlusconi li dovrà pagare.

Ma torniamo al cuore di questa mia noterella. E cioè se siano mai esistiti giornalisti completamente "liberi", gente che si alza al mattino e scrive quello che vuole e come vuole e quando vuole. Questo non era minimamente possibile né nel Panorama diretto da Rinaldi né tantomeno nel Panorama accesamente filoberlusconiano degli anni successivi. Ciascuno di noi sa di avere una libertà limitata, l'importante è che entro a quella libertà militata non ci sia nessuno che possa alterare una tua virgola. A me è successo solo una volta, e le mura della redazione romana di Panorama stanno ancora tremando delle mie urla. So quello che posso scrivere e so benissimo quello che non posso scrivere, ma se mi toccate una virgola faccio cadere il mondo.

Se questo è vero per la carta stampata, lo è cento volte di più per la televisione. Mi ha lasciato di stucco il cattivo gusto di Michele Santoro (soprannominato non a caso "Gigi er Bullo"da Beniamino Placido) che s'è scaraventato con tutta la sua furia contro Enrico Mentana, accusandolo di essere "diversamente libero" da lui, e cioè non veramente "libero" quanto lo è lui. Sono polemiche grottesche. Ciascuno ha la sua quota di libertà e quella usa; l'importante è che non si spacci per quello che non è. E dato che stiamo parlando di televisione, Santoro è entrato a Rai3 perché era un funzionario del partito comunista e Rai3 spettava ai comunisti. Ha avuto come suo mentore Sandro Curzi, un giornalista comunista tanto simpatico sul piano umano quanto accanitamente fazioso. Ha poi fatto il direttore d'orchestra (bravissimo) di trasmissioni televisive pazzescamente partigiane e di cui qualcuno ha detto che portavano voti a Berlusconi, da quanto erano faziose. Estromesso (ingiustamente) dalla Rai, Santoro è andato a fare l'europarlamentare del Pci. Poi è tornato in Rai, grazie a una sentenza. Che c'entra in tutto questo la libertà, l'indipendenza? Detto questo, faccio a Santoro mille auguri per il suo lavoro futuro.

Quanto a Mentana, che conosco da quando era un adolescente, lui è entrato in Rai perché gradito al Psi craxiano. Così funziona. Poi è stato una caterva di anni alla Fininvest, dove ha avuto tutti gli onori del caso. Beninteso, è stato bravissimo nel non mettersi mai a scodinzolare innanzi a Berlusconi, come facevano tanti dei giornallisti che prendono la paga dalla famiglia Berlusconi. Una volta che aveva tirato troppo la corda (e non per motivi di "libertà", che non c'entra niente), è stato congedato dalla Fininvest. Quando l'ho incontrato, gliel'ho detto che nella circostanza lui non aveva avuto ragione. Dopo un anno di purgatorio s'è messo a dirigere da par suo (è uno che ha la televisione nel sangue) il telegiornale della Sette. Il telegiornale che io guardo ogni sera, e non vedo come potrei fare diversamente. Perché Enrico non è "Nè di qua né di là". Esattamente come il titolo di queste mie noterelle.

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Caro Mughini, mi stavi simpatico (anche se non sempre) quando parlavi di calcio a Controcampo, ma stavolta l'hai sparata grossa. Non hai mai conosciuto gente come Giorgio Bocca? Pensi che un giornalista come Enzo Biagi avesse una libertà limitata? Che lo avessero cacciato dalla RAI proprio perché non fosse uno libero, e come tale scomodo? Credi che Marco Travaglio debba chiedere il permesso a qualcuno per scrivere sul suo giornale? Mai sentito nominare un certo Indro Montanelli? No, così, giusto per fare un nome che sia uno...

mercoledì 6 luglio 2011

domenica 3 luglio 2011

La Destinazione



Oggi propongo un film di Piero Sanna, intitolato "La Destinazione" , che parla di una Sardegna intrappolata in una dimensione extratemporale, dove il codice di comportamento locale si sostituisce alla legge dello Stato, la comunità è chiusa in sé stessa, le tradizioni segnano un legame con la terra che, positivo o negativo, è inscindibile dalle persone stesse.

Trama (da Wikipedia) :


Emilio, un ragazzo romagnolo, si arruola nell'Arma dei Carabinieri e viene trasferito per l'addestramento a Roma dove conosce un ragazzo sardo, Costantino, taciturno e severo. Al termine del corso Emilio parte per la Sardegna, destinato a Coloras, un piccolo paese immaginario della Barbagia. Il suo primo incarico è quello di indagare sull'omicidio di un pastore ucciso davanti al figlioletto Efisio che, nascosto da un cespuglio, ha potuto vedere in faccia l'assassino. Poco alla volta, fra indagini difficoltose ed una contrastata storia d'amore con Giacomina, ragazza locale, Emilio si rende conto di essere sbarcato in un mondo radicalmente diverso da quello cui è abituato, in cui la giustizia viene "interpretata" attraverso la complessa cultura locale e spesso ostacolata nel suo svolgersi dalla diffidenza e dalla paura della gente.

 

Il film lo trovate in streaming qua: http://www.videobb.com/video/sYoo9YFKfRB6

lunedì 27 giugno 2011

TAV in Val Di Susa: né ora né mai

Pingu sottotitolato

E' un nuovo video che sta spopolando su youtube, ci sono capitato per caso... mi sto sentendo male dalle risate! E' iperdemenziale e incredibilmente geniale! Chi ha mai visto una puntata di Pingu sa di cosa parlo. Quante volte ci siamo chiesti che accidenti dicevano i personaggi, dietro quei versi incomprensibili? Grazie al meticoloso lavoro di un giovane baldo, tutto questo è ora possibile.

Avviso ai meno spiritosi: è MOLTO scemo.


domenica 26 giugno 2011

Gods of Metal 2011

Di ritorno dal Gods! Un paio di giorni per riprendermi dal tour de force (e riabbracciare i miei libri universitari... come farei senza!) solo per dire che non ci sono cazzi, il trono è ben lungi dall'essere spodestato. Ma procediamo con ordine.
La location di quest'anno era la fiera di Rho, più precisamente uno spiazzo all'aperto, tutto cementato, riempito da circa 8000 persone, la maggior parte delle quali sugli 'anta (senza trascurare qualche graziosa metallina più giovane, che ha catturato la mia attenzione più delle prime band che si esibivano) , alcune decisamente bizzarre, in piena crisi nostalgica dei "bei tempi" che furono. Non arrivo in tempo per sentire i primi a salire sul palco, tali Baptized In Blood. Diciamo pure che la notte successiva ho dormito bene ugualmente. I secondi sono i Cavalera Conspiracy, band dei fratelli Cavalera, già nei Sepultura. E giusto per capire di chi stiamo parlando, dopo pochi pezzi il fratello cantante saluta l'Italia a modo suo: " PORCODIOPORCAMADONNA" . L'unico pezzo che conoscevo, tra quelli proposti, era proprio un classico dei Sepultura, Roots Bloody Roots. Non sono un amante del genere, sono passato oltre. Ai Duff McKagan's Loaded, per la precisione. Duff era l'ex bassista dei Guns'n'Roses nel loro periodo di maggior successo. Si è quindi presentato con l'intento di mietere vittime tra i fans del rock ottantiano, e la sua musica ricalcava, in modo molto annacquato, gli stilemi della sua ex band, di Poison, Skid Row, Motley Crue e del glam rock in generale. Pallosetti e banali, bocciati!
Gli Epica invece proponevano una sorta di heavy sinfonico, con voce femminile, di quelle liriche impostate, intervallate dal growl maschile. Non li ho cagati per nulla, dato il mio disinteresse per loro.
Poi c'erano i Cradle of Filth, che, a mio avviso, sono stati i peggiori della serata. Anche loro non mi hanno mai interessato, non li ascoltavo nemmeno quando erano di moda, benché meno oggi. Sinceramente, faccio fatica a capire come possano piacere a chicchessia. Il più irritante era il cantante, ammesso che si possa definire tale uno che sembrava la perfetta imitazione del cane del mio vicino di casa. Davvero, quando abbaiava incazzato era identico. Nonostante questo, devo dire che, da soli, sono valsi il prezzo del biglietto, perché mi hanno fatto sganasciare dalle risate: sembravano la parodia di un gruppo metal. Parti sinfoniche messe a cazzo, intervallate da latrati (tutti uguali!) del can... tante.
Per fortuna arriva il turno dei Mr. Big, ed è un peccato vederli suonare alle 4 del pomeriggio, anche se era inevitabile, dato il peso di quelli che li seguivano. Erano in formissima, americani (leggi scenosi) più che mai, con tanto di mosse studiate per mandare in visibilio i fans. Paul Gilbert, mezzo sordo, indossava delle grandi cuffie che lo aiutavano a sentire meglio: signori, che chitarrista! Un rockettaro con la R maiuscola, non sbagliava una nota: pulito, preciso, tecnicissimo, in più faceva i cori, i soli con i denti e il trapano... un personaggio! Per non parlare di quell'altro al basso, Billy Sheehan, uno schizzato totale!
Escono tra gli applausi per fare posto agli Europe, e l'attesa (mia) è tanta. Sarà anche per questo che rimango un po' deluso: li ho trovati così così, senza il giusto mordente, non certamente insufficienti ma nemmeno da lode, come era capitato l'ultima volta che li vidi, qualche anno fa. E poi, alzatele queste tastiere, su!
Finiti loro, tocca ai Whitesnake, ed è la terza volta che li vedo. Sono carichi, partono a mille e Coverdale, da attore consumato qual è, riprende le solite allusioni sessuali, i gesti, gli sguardi, le movenze... un teatrino misero, per un sessantenne. Il gruppo ci dà dentro, Brian Tichy (il batterista) anche troppo, tenta mille volte il numero del lancio in aria delle bacchette, e le manca per il 90% delle volte. Ad un certo punto, nello sporgersi per riacchiapparle, piega un'asta di uno dei panoramici della batteria, e così il tecnico, mentre gli suonavano i piatti nelle orecchie, doveva stare lì a sistemare i casini. La scena più divertente è stata quando hanno mancato un passaggio di un medley e Coverdale glielo ha fatto rifare: se li mangiava con lo sguardo! Pessima la pausa truffa riempita dai soli di chitarra e batteria, eseguiti al solo scopo di far rifiatare il vecchio David. Ad ogni modo, promossi!
E giunge il tempo degli headliners, i Judas Priest. Cosa dire di queste leggende viventi, se non che sono stati immensi? Ero là per loro, avevo sempre sperato di vederli, e posso dire solo una cosa: grandiosi. Sound pesante, chitarre affilate come rasoi, Scott Travis che martellava allegramente di doppia cassa, Halford che a sessant'anni (!!!) conferma di essere il Metal God. Cazzo, come ha cantato! Che voce, che carisma, che personalità! E poi: le luci, i laser, le fiamme, i video, il fumo, la moto! Uno spettacolo heavy metal in piena regola, dove la band ha riproposto tanti classici (ma non tutti, ci sarebbero volute almeno cinque ore di concerto!) e qualche pezzo meno noto, tutto in puro stile Judas. Che confermano la legittimità a stare sul trono, il trono dei più grandi.

lunedì 20 giugno 2011

La refurtiva di Stato




p.s: domani parto per un breve soggiorno milanese, destinazione Gods of Metal. Al mio ritorno pubblicherò un resoconto dell'evento che quest'anno vede presenti, tra gli altri, Judas Priest (headliners) , Mr. Big, Whitesnake, Europe... insomma, spero ci sarà da divertirsi!

lunedì 13 giugno 2011

British aplomb

Le pecore dietro casa mia non mi sono mai sembrate così belle: sarà che non brucheranno erba radioattiva ancora per tanti anni... Solo per ribadire, anche a livello nazionale, che le centrali nucleari potete mettervele su per il culo. E pure il resto, si intende. Per usare le parole di Grillo, saluto con affetto Formigoni, Chicco Testa, Veronesi e il Bersani di quarta generazione.

E ora, la puntata settimanale di Passaparola. Il titolo di oggi è: "Gli italiani fanno a meno dei partiti" . Buona visione, e cento di questi giorni!

venerdì 10 giugno 2011

Referendum

Questo è per i musicisti... un modo simpatico di leggere il pentagramma. Domenica e lunedì si vota!


giovedì 2 giugno 2011

Referendum 12 e 13 giugno

Il prossimo 12 e 13 giugno si vota per una cosa importante... anzi, per quattro. Ma rimanete in piedi, mi raccomando.


martedì 31 maggio 2011

'sti Giapponesi (aridaje)

Non si smentiscono mai. Cosa c'è di più comodo nell'indossare una busta di immondizia, cagare dentro un'altra busta e riempirla di simil-aspirine? Grande Giove...




p.s: in tema di giapponesate, la mia preferita è sempre e comunque lei. Per il valore didattico, si intende!

sabato 28 maggio 2011

E alla fine debuttarono

Dopo una lunga, lunghissima, oserei dire lungherrima gestazione (più di quella degli elefanti, per intenderci) , il tanto agognato complessino provò la soddisfazione, mista all'emozione e all'ansia da prestazione, del debutto live. C'erano più di 200 persone (20 secondo la Questura) , la tv, i fotografi, il pubblico delle grandi occasioni e... 8 scemi sopra un palco. Faceva caldo, parecchio caldo, specie con le luci puntate addosso e le camicie tutte abbottonate, con tanto di farfallino. Faceva ancora più caldo il fatto di essere sul posto sei ore prima dell'inizio dello spettacolo, per sistemare i bagagli, montare la strumentazione, effettuare il soundcheck, "cenare" (la pizza non era certo tra le migliori mai mangiate) , cambiarsi d'abito ed aprire il sipario. Poi, l'inizio. Si conta fino a quattro e... via! I primi pezzi scorrono veloci, tant'è che arriviamo a metà scaletta e nemmeno me ne accorgo. E' ora di suonare Supergiovane e abbiamo un Diego Abbatantuono d'eccezione, che sale, si imparrucca e recita meglio dell'originale (grazie Flavio!) . Inoltre, il nostro Mangoni ha avuto davvero successo: è sceso tra il pubblico, è schizzato da una parte all'altra, ha fatto l'idiota, ha maldestramente ucciso l'amico Catoblepa...
Per il Vitello Dai Piedi Di Balsa, invece, ci siamo avvalsi di un paio di amici volenterosi, che, vestiti da vitelli, hanno danzato in allegria per tutto il brano.
Sul finale, Cara Ti Amo, che è stata aggiunta all'ultimo, ha retto bene, senza sbavature, e, durante Tapparella, abbiamo distribuito a tutti Coca Cola, pop corn e patatine, come nella più classica festa della medie. Forza Panino!
Più in generale, diciamo che l'aspetto scenografico è andato alla grande, gli spettatori hanno apprezzato molto. Sotto il profilo musicale, abbiamo suonato in modo dignitoso. C'è stato qualche piccolo momento d'incertezza: nessun errore grave, e poi, considerato il fatto che era la prima, è andata benone! Ora che ci siamo "sverginati" , non vediamo l'ora di fare il bis... speriamo che sia presto :-)

martedì 17 maggio 2011

Il nucleare te lo metti...


Mi pare che ci siamo spiegati bene. Il 97,64 % dei Sardi ha detto no alla costruzione di centrali nucleari nell'isola.
Nonostante i trucchetti del governo e la disinformazione crescente, che sta relegando il problema ad una questione di quarto piano, salvo poi riprendere il discorso dopo aver boicottato il referendum nazionale (che già lo sappiamo, non siamo scemi) , l'affluenza è stata da record, la risposta è stata univoca: il nucleare qua ve lo scordate.
 Che serva da esempio, anche in campo nazionale. Il 12 e il 13 giugno si va a votare!

sabato 14 maggio 2011

Anni persi

La colonna sonora della nostra vita. Se, giorno per giorno, dovessimo scegliere una canzone che ci rappresentasse in quel dato momento, la mia odierna sarebbe Wasted Years, degli Iron Maiden.

Per tutta la pazienza che ci metto, magari, un giorno, mi faranno santo. Anzi, è meglio di no. Meglio che facciano dannati gli altri.


mercoledì 11 maggio 2011

Referendum contro il nucleare in Sardegna

Il 15 e il 16 maggio in Sardegna si vota per sapere se siamo favorevoli o contrari al nucleare nell'isola. Il nostro amico Salvatore Pilloni (Jacopo Cullin) ci lascia un videomessaggio tra il serio e il faceto, per dirci di votare SI contro il nucleare. Perché non ne vogliamo "muggini verdi, maialetti con tre teste..."


martedì 10 maggio 2011

La vera storia della sepoltura di Osama Bin Laden

Tutti a raccontarci che il terrorista n°1 di Al Quaeda è stato seppellito in fretta e furia nell'oceano, che gli USA non diffonderanno le immagini della sua morte perché raccapriccianti, che il commando che ha preso parte all'operazione era formato da un'elite di militari altamente addestrati e preparati ad ogni evenienza. Tutte balle. E' stato diffuso il video, segretissimo e compromettente, di ciò che è realmente accaduto dopo la cattura di Osama Bin Laden:


sabato 7 maggio 2011

Studio, studio e ancora studio


Aspetto un mese circa, per maledire quei signori che hanno inventato il diritto societario, le s.p.a. e le imprese, create unicamente per far dannare i poveri studenti, che, anziché andare al mare come si converrebbe, devono rifiutare gli inviti degli amici (e soprattutto delle amiche) , passando il tempo a fingere di ignorare che il sistema legislativo italiano sia ipertrofico e, soprattutto, che il diritto commerciale sia alquanto vomitevole.

Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.

sabato 30 aprile 2011

'sti Giapponesi

... sono sempre un passo avanti a tutti! In particolare per quanto riguarda la tecnologia e i suoi derivati. Ecco a voi una bellissima e singolare macchina d'avanguardia, con tanto di pompetta pulsante. La sua utilità è spiegata alla fine del video:


lunedì 18 aprile 2011

Nuovi talenti alla ribalta

Riporto questo interessante articolo di Guido Biondi, che spiega l'ascesa musico/commerciale di Allevi: una storia che è l'emblema della nostra società moderna, dove apparire conta più che essere, e dove, sempre più spesso, le persone faticano a comprenderne la differenza:

In principio fu Stephen Schlaks. “Casablanca” era il titolo della sigla dell’oroscopo su Telemontecarlo nel 1979. Easy listening e primo esempio di “crossover” ovvero un fenomeno di nicchia catapultato, grazie a un’accorta strategia di marketing, nella musica pop. Seguirà, in ordine sparso, Richard Clayderman, James Last, Rondò veneziano e tanti altri. Nel 1997 Saturnino Celani, bassista di Jovanotti, decide di presentargli Giovanni Allevi, pianista, compositore e laureato in Filosofia. È l’inizio di una carriera che diventerà inarrestabile solo dopo l’incontro con il pigmalione Riccardo Vitanza e il suo ufficio stampa.

Ecco come il pianista ricorda i suoi esordi in questa intervista concessa in una pasticceria poco distante dalla sua nuova casa, non più il monolocale che definiva ironicamente la “cabina telefonica”. “Jovanotti l’ho incontrato la prima volta nel backstage di un concerto”, racconta, “solo una manciata di secondi, mi salutò e mi disse: grande emozione la tua musica. Ebbi l’opportunità di aprire il suo concerto al Palaeur di Roma. Notavo diffidenza nei miei confronti; ero quello appena uscito dal Conservatorio. C’era una sorta di paradosso: ero sulla carta il massimo esperto di musica, poiché il diploma di composizione è il più alto riconoscimento accademico di tipo musicale che esista, ma non avevo l’esperienza, a differenza degli altri musicisti della sua band. È stato inevitabile ricevere atteggiamenti di “nonnismo”. C’era il risentimento dovuto forse a un complesso di inferiorità nascosto”. Interessante sentire la versione di Pier Foschi, ex batterista di Lorenzo e oggi in procinto di pubblicare un disco solista: “Io credo di averlo aiutato a venire fuori da questa situazione. Il nostro mondo sembrava idilliaco dall’esterno e invece era colmo di ansia e rabbia e alcuni spesso si sfogavano, anche piangendo. Non solo Allevi anche Luca Scarpa, un altro pianista. Così molte persone hanno ben pensato di andarsene. Come Stefano Bollani che ha resistito solo quattro mesi poi mi disse: in questa gabbia di matti ci state voi”.

Chiusa la parentesi con il cantante, entra in scena Riccardo Vitanza e il suo mondo della comunicazione e dei contatti discografici: “Penso che Giovanni non sarebbe riuscito a raggiungere il suo successo senza Vitanza”, prosegue Pier Foschi, “Riccardo voleva riconquistare Lorenzo che, nel frattempo, aveva cambiato ufficio stampa. Oppure una voglia di riscatto: ti faccio vedere chi hai mandato via dalla tua scuderia”. Giovanni acquista sempre più spazio nei principali quotidiani e nelle trasmissioni tv nazional-popolari. Eppure oggi che si è consumato il “divorzio” artistico non sembra che il compositore sia tenero col suo ex mentore: “Come spieghiamo il tutto esaurito alla Toppan Hall di Tokyo o all’Auditorium della città proibita di Pechino dove non avevo l’appoggio di nessuno? Gli uffici stampa sono importanti, ma fino a un certo punto”. Pronta la replica di Vitanza: “C’è una spiegazione. Il primo concerto di New York al Blue Note è nato, in realtà, in seguito a una richiesta dell’Istituto italiano di cultura. Volevano un artista che suonasse gratis, fu proposto Allevi, nonostante non fosse conosciuto. Gente come Fresu, Rava, Bollani non avrebbero mai suonato gratuitamente. Tutti i concerti all’estero vennero pianificati grazie agli Istituti italiani di cultura dei vari Paesi; non era il teatro o l’organizzatore che chiamavano al telefono.  Quindi puro marketing. La verità è che prima di conoscermi non aveva riscontri in termini di vendite discografiche e visibilità: è grazie a questo lavoro che ti si aprono delle porte”.

Ecco come il pianista affronta l’accusa di marketing: “Il dubbio sull’importanza eccessiva dell’ufficio stampa, il dubbio del personaggio costruito sono lo stesso clichè tipico dei detrattori. La Fiat mi chiede di fare uno spot? Facciamolo! La pubblicità consente alla mia musica di entrare nelle case di tutto il mondo. Una grandissima opportunità. E non ho neppure l’automobile”. A proposito di spot, Vitanza racconta com’è nata la pubblicità internazionale della Bmw: “Intanto Spike Lee non ha mai conosciuto Allevi: è una balla. Non è stato il regista a scegliere la musica. Fu Roberto Biglia della Sony a dirmi che “Come sei veramente” era nel lotto delle canzoni selezionate per lo spot: si doveva scegliere tra noi e Bob Dylan. Accettammo l’offerta di 30.000 euro passando il turno. L’altro brano era più costoso”.

Ecco nell’ordine i principali detrattori di Allevi: Marcello Filotei dell’Osservatore Romano scrive che “l’educazione musicale italiana non fornisce gli strumenti per distinguere Arisa da Billie Holiday, figuriamoci Puccini da Allevi”. Elio (delle Storie tese) ha dichiarato: “È una perfetta operazione di marketing. Non ce l’ho con lui, basta che non dica di essere il nuovo Mozart”. Uto Ughi: “Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze. Lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein”. Ecco la replica: “Elio mi ha dato del ciarlatano. Evidentemente sono un suo problema irrisolto. Fra tutte queste personalità quella di Ughi è la più alta e ha meritato una risposta: c’è una musica classica tradizionale e una contemporanea che è lo spirito del tempo. Rimando tutti i miei attuali e futuri critici e detrattori a quella risposta”. Difficilmente troverete questa storia su Wikipedia.



Passando da un fenomeno mediatico ad un altro (benché Allevi sia uno titolato, a discapito di quest'altro) è dei giorni scorsi l'esibizione di Marco Carta, vincitore di "Amici" di Maria De Filippi, nonché di qualche Sanremo fa, al Teatro Lirico di Cagliari, nell'interpretazione della voce narrante in Pierino E Il Lupo, di Prokofiev. A quanto pare, è stato un fiasco: teatro semivuoto, esibizione risibile e polemiche sui giornali.
La Nuova Sardegna ha scritto che "per Carta è un'esperienza inedita, fuori dal suo campo. Ci mette del suo, qui e là, vocalizzando un po' sulle onomatopee degli animali protagonisti, tentando a momenti qualche punta espressiva. Il risultato, tuttavia, rimane in definitiva abbastanza monocorde, un po' piatto, impacciato. Pierino e il lupo, sebbene sia una favola, richiederebbe comunque una certa presenza scenica, verve teatrale, e un minimo di istrionismo" .

L'Unione Sarda invece recita: "Sembra facile raccontare storie, eppure così non è. E Pierino e il lupo, la favola musicale di Sergei Prokofiev vive di accenti e respiri che bisogna prima di tutto conoscere per poter cogliere" .

Capito la differenza?

mercoledì 6 aprile 2011

Scommetto che...

... vi siete sempre chiesti "ma chi cacchio doppia i film porno?" La risposta a questa domanda potrebbe non piacervi... e si trova qua sotto:



mercoledì 30 marzo 2011

Il rosario elettronico

Giorni fa ho rivisto questo servizio delle Iene, dove il mitico Enrico Lucci intervista il sig. Frati, inventore del celebre (chi di noi non ne ha uno?) rosario elettronico. Per quei quattro stolti che ancora ne ignorano l'esistenza, ripropongo il filmato di questa... questa... come definirla... INNOVAZIONE!!!



lunedì 28 marzo 2011

Piccole considerazioni del lunedì

Probabilmente sono uno antico, anzi, antichissimo... mi sento come Winston Smith in "1984" di Orwell: un po' pesce fuor d'acqua, un po' convinto che, le cose, dovrebbero andare diversamente dal modo in cui alcuni personaggi le fanno andare. Penso che, quando qualcuno ti invita a cena, lo fa perché ha piacere ad averti come ospite, e come tale ti aspetti d'essere trattato. Ora, invece, qualcuno vorrebbe farmi recitare la parte della pietanza, asserendo che sia un grande prestigio, quello di essere mangiato da certi commensali. No, grazie... non è così che funziona. Quello che mi dà più da pensare è che tanta gente si mostra compiacente con questo sistema, illusa di vedere la luce un po' più da vicino. Cosa avete da dare? E' necessario apparire a tutti i costi? Svendersi? Sveglia... aprire gli occhi, e imparare a chiamare le cose col proprio nome. In questo caso, si chiama sfruttamento.

I lunedì dell'imputato Berlusconi

mercoledì 23 marzo 2011

Elio Extravergine

Come anticipavo qualche post fa, cominciano a prendere forma i progetti intrapresi nel passato. Per "Elio Extravergine" si tratta di un passato piuttosto remoto, fatto di cambi di formazione, cambi di repertorio, cambi di sala prove, cambi di scenografia, cambi di umore e chi più ne ha più ne metta.

L'idea (malsana) è quella di rendere omaggio agli Elio E Le Storie Tese, cercando di coniugare l'aspetto musicale con quello comico/irriverente tipico degli Elii. Siamo la prima tribute band in Sardegna a proporre un'idea di questo tipo, consci del fatto che gli originali sono bravissimi, geniali ed inarrivabili. Lo facciamo perché:
  1. E' una novità
  2. E' divertente (per noi tanto, speriamo anche per voi)
  3. A noi... ce piace
Recentemente, e tra mille difficoltà di ogni tipo, abbiamo girato un video promo (con videocamera "di fortuna"), fatto il montaggio e caricato tutto su youtube. Se volete lasciare un commento (apprezzamenti, critiche, suggerimenti, ecc.) , fate cosa gradita :-)



Buona visione!






http://www.facebook.com/people/Elio-Extravergine/1781364645

lunedì 21 marzo 2011

L'Italia tradisce sempre

Da oggi riporterò sul blog la rubrica settimanale "Passaparola", con Marco Travaglio. E' uno dei miei giornalisti preferiti: libero, documentato, serio, ironico.
L'intervento di oggi si intitola "L'Italia tradisce sempre" . Buona visione



venerdì 11 marzo 2011

SIAE in mano ad un novantenne

"La notizia è di qualche giorno fa, ma è bene ribadirla perchè forse a qualcuno è sfuggita: il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del Consiglio e del Ministro per i Beni Culturali (nonché poeta) Sandro Bondi, ha nominato Commissario Straordinario della Siae un uomo che compirà presto 90 anni. Si novanta, avete letto bene. E non è né una bufala, né un'amara azione situazionista del nostro ministro-poeta. C'è bisogno di aggiungere altro? Recuperate la mascella che vi è caduta e provate a fare mente locale. Stiamo parlando di un signore nato nel 1921, che quando è arrivata quella "piccola" rivoluzione digitale, per non parlare del formato mp3, di anni ne aveva già oltre 70 (ovvero già in età ampiamente pensionabile). Possiamo immaginare quanto sia dentro a quel cambiamento digitale che è prima causa del problema che è chiamato a risolvere.Ora, omettiamo volutamente il suo nome perché nemmeno ci interessa sapere chi sia, la sua storia, il suo percorso, il suo valore, anzi, proprio perché non vi è nulla di personale, a dirla tutta proviamo un sentimento ambivalente nei suoi confronti: tenerezza e schifo.
Il nuovo commissario ha così commentato: "Ho accettato per amore della cultura". Nessuno mette in dubbio il suo amore, ma forse un atto di amore ancora più importante avrebbe potuto essere quello di mandare a fanculo questa proposta, facendo riflettere il nostro governo sulle sue politiche di assegnazione dei ruoli di potere. E' ciò che ci si aspetta da un uomo con tale esperienza, con nulla più da perdere e dimostrare.
Comunque, il primo compito del nuovo commissario, sarà quello di riformare lo Statuto della SIAE ed i suoi regolamenti. Avete capito? La riforma di un ente che sta rischiando il collasso a causa della rivoluzione digitale è affidata ad un uomo di 90 anni. Un quasi centenario chiamato a gettare le basi per il futuro della gestione del diritto d'autore in Italia. Con tutto l'estremo rispetto per gli anziani, siamo oltre la soglia del grottesco.
Cari musicisti, se proprio volete far parte di tutto questo, almeno riflettete sui motivi che vi spingono ad iscrivervi alla SIAE. Non è un obbligo. Rifletteteci, seriamente."

fonte: www.rockit.it

martedì 8 marzo 2011

11 Settembre: video inedito ripreso da un elicottero

E' stato reso pubblico, pochi giorni fa, un video di 17 minuti, ripreso da un elicottero della polizia, con immagini inedite dell'attentato alle Torri Gemelle.



sabato 5 marzo 2011

Marzo pazzerello

Mese impegnativo, Marzo. Si comincia a preparare la stagione estiva, e questo significa solo una cosa: prove, prove, prove. A differenza degli scorsi anni, ho deciso che, stavolta, non starò a guardare gli altri suonare. Ho sempre messo in cima alla lista musicale il divertimento, evitando di essere coinvolto in progetti da piazza dove, nel 99% dei casi, si è costretti a preparare un repertorio sgradevole, solo perché così ordinano le agenzie: sarà anche per questo che, alle feste paesane, il pubblico è composto in maggioranza da nonni. Dopo l'esperienza negativa dello scorso anno, quando mi straziai con un progetto che era morto ancor prima di iniziare, con tanto di manager fasullo che ci lasciò tutti col cerino in mano, mi sono dato da fare, cercando di bilanciare le esigenze economiche (suonare a questi livelli non fa diventare ricchi, ma sono comunque soldini) con quelle ludiche, nel senso di evitare fracassamenti di palle, per intenderci. Ne è venuta fuori una situazione complessa, da "tutti i nodi vengono al pettine" , il quale pettine, nella fattispecie, sarebbe Marzo.


Mi aspetta un mese incasinato, e, a farne le spese, sarà ancora una volta l'università, che sto colpevolmente lasciando indietro. Il fatto è che non voglio rinunciare a niente, ma, dato che le ore giornaliere sono sempre 24, da qualche parte bisogna pur tirare via del tempo. Purtroppo la vita da universitario (regolare) non ammette tante distrazioni. Lo vedo dai miei colleghi più in gamba: non hanno un interesse, un'attività, un passatempo che sia uno al di fuori dello studio. No grazie, non fa per me. Preferisco impiegarci degli anni in più ma vivere attivamente, piuttosto che diventare un topo da biblioteca che non fa altro che parlare di esami. L'importante è non finire così!

venerdì 18 febbraio 2011

Roberto Benigni a Sanremo

Per chi ieri se lo fosse perso, o, più semplicemente, per chi lo volesse rivedere:



venerdì 28 gennaio 2011

Se telefonando io...

Ultimamente le telefonate stanno andando molto di moda. Ieri è stata la volta del direttore generale della Rai, Mauro Masi, che ha chiamato, in diretta, Michele Santoro, per dirgli... per dirgli... questo:



mercoledì 26 gennaio 2011

La democrazia di Berlusconi/bis

Questa volta è condensata in 2:09 minuti:





Questo è quello che dicono del cosiddetto "caso Ruby" i principali quotidiani esteri: http://www.polisblog.it/post/9442/rassegna-stampa-estera-berlusconi-ruby-e-litalia-nel-bunga-bunga

L'altro giovedì mi è capitato di vedere la Santanché ospite ad Annozero: una delle peculiarità di queste persone è che riescono a far diventare violenta anche la gente normale, tant'è che, ogni volta che apriva la bocca per strillare, interrompere e ocheggiare, mi prendeva un'irrefrenabile voglia di prenderle il muso a bastonate. Davvero non capisco come gli altri in studio riescano a sopportare la sua presenza, tanto più che, anziché dire cose intelligenti, basa i suoi interventi esclusivamente sul fatto che la trasmissione sia faziosa e diffamante (falso, ma vogliamo parlare anche della nota imparzialità del TG1, del TG4, del TG5, di Studio Aperto, di Porta a Porta?) e sulla proposta/invito (ancora non si è capito bene cosa sia) di non pagare più il canone per finanziare programmi come quello, noto covo di rossi bolscevichi. Altro non dice, anche perché ci sarebbe poco da aggiungere: la campagna pro Silvio è stata lanciata in pompa magna da tutti i media amici (che poi sono la maggior parte) , con tanto di intervista di Alfonso Signorini a Ruby, che ha parlato della sua infanzia difficile e di come Berlusconi sia un gran benefattore, che ama elargire soldi a destra e a manca a belle ragazze (oh, mai che li avesse dati a qualche racchia ugualmente bisognosa) , perché dotato di buon cuore, a differenza di quegli insensibiloni ed invidiosi detrattori che non fanno altro che criticarlo.

Ora il Cavaliere, se venissero riscontrati reati, rischia fino a 3 anni per prostituzione minorile e fino a 12 anni per concussione (la telefonata in Questura dove, secondo l'accusa, ha fatto pressioni per far rilasciare Ruby, inventando che fosse la nipote di Mubarak) . C'è già chi paragona il suo caso a quello di Craxi, da politico potente (e amico di Silvio) a caduto in rovina perché disonesto. E si capisce anche perché oggi si faccia a gara per riqualificarlo: santificare i morti per legittimare i vivi.

lunedì 10 gennaio 2011

Melita Toniolo e Francesca Fioretti su Chatroulette

Ho già parlato di Chatroulette, nota videochat per pipparoli. Anche la tv ha dato risalto al boom di popolarità che ha avuto questo sito, così Le Iene hanno girato un servizio, servendosi (è il verbo più adatto) di Melita e Francesca Fioretti, per una sfida molto particolare:



domenica 2 gennaio 2011

Jingle Bells

Un modo originale di suonare la nota canzoncina natalizia:





Farai strada, ragazza!